Lo scontro tra il Pdi di Zingaretti, sempre più indecifrabile e, Itala viva di Renzi, è solo all’inizio. Il segretario del Pd ha esternato la sua idea, non si sa se condivisa dalla direzione del suo partito, circa la possibilità concreta che, l’attuale Presidente del Consiglio Conte, possa diventare candidato Premier, addirittura, del suo partito. Su questa ” pensata” c’è stato l’intervento, motivato, di Matteo Renzi, che ha detto:” Io ho un giudizio diverso, sia sul passato e sia sul futuro. Italia viva è parte integrante di questa maggioranza per il futuro vedremo. Non credo – ha proseguito il leader del neonato partito – che il prossimo bipolarismo sarà tra tra sovranisti – leghisti contro populisti – grillini. Spero che si sviluppi una grande sfida di tutte le forze, razionali e ragionevoli, contro la paura”. Renzi è andato oltre, lanciando un segnale al Pd che segue, pedestremente, il M5S sul consegnare, alla magistratura ordinaria, il leader della Lega Salvini per la vicenda della Gregoretti. Ecco cosa ha detto:” Noi siamo garantisti. Ha sbagliato Salvini e con lui tutto il governo. Comunque prima di assumere decisioni vogliamo studiare le carte”. Una mossa tattica importante in quanto, se Italia viva deciderà, come in politica sarebbe giusto, di negare l’autorizzazione a procedere il leader della Lega sarebbe salvo, grazie ai voti che dispone il partito di Renzi. Non è solo questa la visione diversa della politica, a 360 gradi che divide il Pd di Franceschini, Delrio e Zingaretti, da quella di Matteo Renzi. il 2020 si preannuncia politicamente molto interessante.