Tra leghisti e grillini si cominciano a vedere contrasti che se assumessero, dimensioni maggiori, potrebbero portare alla fine della coalizione giallo – verde. Oggi è venuto fuori il problema banche. Salvini ha garanti to che se necessario il governo interverrà per sostenerle. Va detto che gli istituti di credito hanno, nelle loro casseforti i titoli di buona parte del debito italiano e che, non hanno ancora recuperato le sofferenze scatu rite dall’austerità. Non a caso il sottosegretario all’Economia, il leghista Garavaglia, ha dichiarato che:” Qualora fosse necessario bisogna intervenire in modo rapido per evitare una nuova crisi degli istituti di credi to”. Immediata la replica del vice premier Di Maio:” Se sarà necessario vedremo, come potremo aiutare la banche, ma senza mettere un centesimo dei soldi degli italiani”. Posizione diametralmente opposta a quella della Lega. Ma i contrasti si evidenziano, man mano che prosegue, l’opera del governo. Salvini è per investimenti strutturali importanti, con opere pubbliche necessarie a favorire lo sviluppo. Dalla Tav alla Tap, dagli interventi per scuole sicure fino alla ristrutturazione dei porti, per essere competitivi, con quelli europei dopo l’allargamento di Suez. Il Movimento è invece contrario ad interventi molto costosi come ad eventi, Olimpiadi a Roma solo un esempio, in quanto fonte di corruzione e indebitamento che non favoriscono, altre spese, ritenute più importanti. Su queste divisioni, ne esistono altre anche rilevanti. Si gioca la partita tra la Lega, in forte crescita e il M5S in leggera perdita. La crisi, come è evidente, non è dietro l’angolo ma Salvini sa benissimo che Di Maio, tra non molto, potrebbe essere esautorato, da altro soggetto molto più vicino a Grillo che a Casaleggio. In questo caso, sarebbe molto difficile mantenere in piedi una coalizione dove ci sarebbe un, capo politico del Movimento, che vede nel leghista Salvini solo un pericolo e non un alleato.