Il lodo sulla prescrizione concordato, dal M5S, Pd e LeU, e che ha avuto, sia pure con riserva il via libera dell’Associazione nazionale magistrati è stato considerato, da Italia Viva, un passo avanti verso una soluzione accettabile, ma alla condizione, ha sottolineato il leader del partito, Renzi, che tutto sia misurato secondo il punto di vista dei parlamentari del suo partito. Insomma, se il ministro per la Giustizia Bonafede, farà un passo significativo e rinuncerà all’attuale posizione intransigente, lo farà anche il quarto partito della coalizione di governo, che garantisce la maggioranza al Senato. Potrebbe passare con il mille proroghe. Renzi è stato chiarissimo: non ha alcuna intenzione di far cadere il governo ma nemmeno di far passare, riforme sulla giustizia pessime ed imposte con la forza dal M5S. Il ministro Bonafede, un politico indisponibile a trattare si deve dare una regolata in un governo di coalizione. La confusione nelle forze di governo continua ed è preoccupante. C’è una posizione espressa chiaramente non solo dal Pd di Zingaretti:” O il governo preme sull’acceleratore e rilancia economicamente il Paese, smette di litigare quotidianamente su ogni problema oppure la caduta del governo e nuove elezioni, appaiono inevitabili”. Ed è così, senza se e senza ma ed è il pensiero dominante degli italiani. il governo se ha la forza di impostare, un programma di legislatura, deve essere credibile e giungere al 2023 con un’economia messa meglio di come lo è oggi, con riforme che siano degne di questo nome. E’ indubbio che, il governo 2 di Conte, presenta numerose anomalie dovute anche alla pesante crisi che sta attraversando il M5S. Ma com’è possibile che, il partito di maggioranza relativa, il 15 febbraio prossimo scenda in piazza con parlamentari, iscritti e simpatizzanti in difesa, delle riforme già attive, varate nell’anno e mezzo di governo con la Lega e Pd. Com’è possibile che, all’interno del gruppo parlamentare 5 stelle, ci siano eletti che cerchino di formare dei gruppi autonomi per diventar,e interlocutori diretti del Premier, senza passare dagli organi del Movimento. Com’è possibile che ci siano nette distinzioni tra i parlamentari, iscritti, responsabile politico del M5S se tutti hanno accettato di percorrere una identica strategia firmando un contratto. Lo sfarinamento del M5S non appare, una frana destinata ad arrestarsi, e se continua creerà enormi problemi, al Premier Conte, costretto a mediare su tutto per procedere al varo di un programma triennale. I quattro partiti della maggioranza, sono costretti ad una coesione da trovare, visto che oltre le mura dei palazzi del potere c’è, un centrodestra che, secondo le intenzioni di voto rilevate da tutti gli istituti, lo danno intorno al 48%, quindi vincente. Ma non è possibile far sopravvivere, un governo litigioso e pasticcione, solo perchè c’è una Lega che, senza potere nazionale in mano, continua ad essere valutato oltre il 30%. Sembra che l’Italia, abbia inventato il festival delle anomalie politiche, non so se per incapacità o sciatteria. La realtà però è questa e, se è così, gli italiani non vedranno mai risolti i problemi urgenti.