La triste realtà dell’Italia di oggi è riassunta in una tabella Istat: 1 milione e 70.000 famiglie non hanno nessun reddito, nonostante la situazione sia ” migliorata”: dal 2016 al 2017 c’è stata una diminuzione, di questo dato allarmante, dell’1,4%. Nel mezzogiorno c’è la concentrazione maggiore: sono ben 600 mila nella condizione di esclusione sociale. Si tratta di nuclei familiari dove sono tutti disoccupati e, se c’è reddito si tratta di altre fonti, rendite o pensioni. In 545 mila famiglie, con o senza figli, solo la donna è occupata a tempo pieno o part time mentre l’uomo senza lavoro ri schia di non trovarlo più. Occorre una politica mirata che, non può essere il reddito di cittadinanza ma, ivestimenti pubblici e privati per creare occupazione vera e non a tempo determinato. I ” fuori mercato del lavoro” riguarda coniugi o conviventi tra i 25 ed i 64 anni. Una tabella Istat da lasciare l’amaro in bocca se si considera che l’Italia aveva conosciuto una situazione di dissocupa zione, in buona parte coperta dall’emigrazione, verso le Americhe o l’ Europa. Ma i politici non sembrano in grado di affrontare la situazione e trovare un modello di sviluppo che non può che pas sare da provvedimenti che riguardano tassazioni più basse per gli investitori, contributi meno onerosi per chi occupa manodopera e aggiornamenti professionali per sfornare nuove figure di lavora tori che sono richiesti dalle nuove produzioni. E’ tempo che si superi l’inaccettabile. Chi è stato chiamato a governare governi per provvedere a dare lavoro a quanti lo cercano inutilmente oppure non lo cercano più ” tanto è inutile”.