Roma – Tensione alle stelle, Conte – Macron, sui “campi sorvegliati”

Lo scontro, tra Conte e Macron, sui centri sorvegliati per i migranti da realizzare in Europa su base volontaria, continua ed è destinata a raffreddare, ancora di più, i rapporti tra i due Paesi. Il Presidente Macron so stiene che queste infrastrutture  non possono che essere realizzate, nei Paesi di primo approdo degli immigrati, e non certamente in Francia che non li costruirà mai. Il Premier italiano, Conte, è stizzito per questo atteggiamento di Macron ed ha richiamato gli articoli, 6 e 12, del testo sottoscritto da tutti, durante il Consiglio europeo, articoli nei quali non c’è alcun riferimento, su dove realizzare i campi sorvegliati e non c’è nessuna specificazione su dove costruirli e dove no. Il Premier italiano, ha continuato a dire che Macron, alle 5  del mattino cioè quando sono terminati i lavori, era molto stanco e non ha compreso bene come stan no le cose. L’Italia – ha proseguito il Premier – non è Paese candidato ad aprire questi campi e nessuno li potrà imporre. Non a caso si parla di “base volontaria”. Macron sta cercando di stemperare il clima rigido che si è creato, tra Francia ed Italia, significando che gli italian,i stanno bene nell’Unione europea e che è ammirevole, il lavoro che è stato fatto per l’accoglienza dei migranti. Ma ciò non toglie che i Paesi mediterra nei, e quindi anche l’Italia, non potranno sottrarsi alla costruzione di queste infrastrutture, destinate ad ospitare anche i migranti, giunti in un Paese europeo, ma che devono essere rimpatriati. E’ una bella pretesa dire che in Francia, questi campi non saranno mai costruiti ma pretendere, sia pure indirettamente, che siano realizzati al servizio di tutti i Paesi dell’Unione, soltanto nei Paesi di prima accoglienza quindi Italia, Grecia, Spagna e Malta. La tensione, tra Conte e Macron è altissima anche se si dovrà trovare, una soluzione, che non penalizzi nessuno Stato. Questo scontro va bene per Salvini che così otterrà il favore popolare, non solo per fermare le navi delle Ong ma, come ha fatto comprendere, anche altre navi che portano in Italia migranti e non soltanto profughi. Comunque, il potenziamento della Marina militare libica è in coso, con ampio contributo italiano così come, gli Hot Spot, da concretizzare al confine Sud libico per intercettare le rotte seguite dagli schiavisti con il carico umano . Un’operazione complicata ma che va perseguita am messo che non ci sia lo “zampino” di qualche nazione che fa parte dell’Unione. Gli interessi in gioco, non solo in libia, sono  molto importanti e quindi tutto può accadere.

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