Di Maio, capo politico del M5S , non vorrà essere sepolto, insieme alla sindaca Raggi, sotto una montagna di rifiuti. Smetta, per un giorno a “giocare” a fare ministro degli Esteri e prenda co scienza dell’allarme lanciato, dall’Ordine dei medici di Roma e provincia, ai quali va detto che, i sanitari delle Asl, rischiano di essere travolti dallo scandalo, di una emergenza sanitaria preannunciata. La nuova crisi dell’Ama e, la nomina di un nuovo responsabile, preoccupa non poco i medici di Roma e provincia, che hanno affermato:” La situazione viene monitorata costantemente. La raccolta si poggia su un fragilissimo equilibrio che si deve, alla buona volontà delle Regioni vicine ad accogliere, sia pure a caro prezzo, i nostri residui. Bisogna evitare che ogni strada di Roma sia una discarica, con particolare riguardo vicino ad ospedali, cliniche e laboratori di analisi. In allarme anche i presidi che hanno pubblicato un documento denunciando che, nei cortili e nelle strade di accesso alle scuole, i cumuli d’immondizia, costituiscono un pericolo d’infezione, tanto da poter mettere a rischio, la salute di scolari e studenti. Per questa ragione, i presidi hanno chiesto, alle Asl di competenza, di dichiarare la sicurezza sanitaria della popolazione scolastica, per evitare la chiusura degli edifici. E’ denuncia di ieri che, in alcuni edifici, sono stati visti, lungo gradinate e cortili grossi topi, notoriamente, portatori di infezioni. Il M5S che ha difeso la sindaca Raggi, che ancora una volta, ha dichiarato di essere stata lasciata sola, in una situazione di così elevata gravità,. Di Maio le chieda di dimettersi, e lo faccia il garante del M5S garante Beppe Grillo, che è un uomo che decide. La capitale non può continuare ad essere amministrata con vista la palese incapacità. Così come, lo stesso prefetto, dovrebbe essere preoccupato, di una situazione sanitariamente esplosiva, che riguarda Roma, cioè quella che dovrebbe essere la città più ospitale d’italia. Suvvia, la politica non c’entra più in questa tragedia che si sta consumando, davanti agli occhi dei legislatori e di un popolo, incredulo nel constatare come è stata ridottala capitale o meglio, una città discarica, dove ci si va malvolentieri e si rimane il minor tempo possibile.