Roma – Tria calma i mercati:” Riforme sì ma con l’ok dell’Ue”

Il ministro all’Economia Tria parla con chiarezza: nessuna avventura finanziaria e, rivolto ai mercati, ha affermato:” Lo spread scenderà non appena saranno assunte le decisioni sulle riforme compatibili con i no stri impegni con l’Unione europea”. L’effetto, di questa messa a punto, ha provocato subito un abbassamento, sia pure di pochi punti dello spread, che vale una indicazione: se i ministri tacciono, in particolare i due vice premier, il delicatissimo settore della finanza, è meno nervoso e non assume decisioni, che fanno male alla nostra economia. Il bilancio, ha confermato Tria – che sarà discusso in Parlamento – conterrà le rifor me nel “contratto” firmato dalla forze di governo e dal Premier Conte,  commisurate alle capacità finanziarie tanto da ottenere il via libera anche dall’Ue. Di Maio e Salvini si erano lanciati in alcune dichiarazioni po litiche che avevano messo, in grosse difficoltà il ministro per l’Economia. Tria ha parlato sia con il Premier e sia con i due vice, inviando gli ultimi due ad una maggiore prudenza. C’è un’altra storia che circola negli ambienti politici in relazione al leader della Lega che, giunto secondo i sondaggi ad essere il primo partito, potrebbe decidere di andare ad elezioni, una volta approvato il Bilancio ed alcune riforme come la Forne  ro. L’interrogativo c’è, anche se il ministro allontana questa ipotesi che, non appare oggi nè possibile e nè matura. Però ci sono delle scadenze a breve: tra 48 ore si saprà se il Carroccio, non avrà più un euro e non sarà finanziabile da nessuno, nemmeno dai suoi parlamentari, fino all’importo di 49 milioni, truffati allo Stato, all’epoca del Senatur Bossi. L’altra scadenza a breve le amministrative in alcune Regioni e in molti Co muni. La Lega dovrà decidere se andare da sola o avere candidature in comune con il centrodestra. Per dirla in breve, non sarà più possibile al ministro Salvini, di avere il piede in due comode staffe. Dovrà decidere ed è molto probabile, grazie al vento in poppa, che la Lega  si presenti ovunque da sola per decidere solo dopo con chi formare le maggioranze. Le pressioni, sul leader della Lega sono tantissime e non vano escluse figure di primo piano, nel lo stesso partito, che studiano la situazione per verificare come trovare una soluzione ad un Salvini politicamente sempre più quotato. Oggi come oggi, il ministro dell’Interno va forte e tan tissimi moderati approvano il suo operato, anche quando sopra le righe.

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