Roma – Un Paese con disoccupati e precari non può crescere

Il Paese, non ripartirà economicamente, se i legislatori non si renderanno conto che, fin quando ci sarà una disoccupazione elevata ed un precariato in espansione. Gli italiani – formiche non spenderanno per far fronte, a tempi più duri, com’è accaduto con l’ultima austerità. E se i nonni oggi, sono il bancomat dei nipoti, il motivo è semplice: con enormi sacrifici si sono messi un tetto sulla testa e la pensione serve, per il cibo necessario e aiutare i nipoti a studiare. In milioni di famiglie hanno i genitori disoccupati o precari: come possono progettare il futuro? Non c’è nessuna alternativa ad una mentalità che punta, ad un minimo di sicurezza per destinare, una parte del guadagno, al risparmio o ad acquistare un’abitazione. Tantissimi, nonostante precari, hanno cercato di ottenere mutui, ma le banche concedono, questa possibilità, solo a chi ha entrate certe e con un reddito che, tolto il mutuo, sia sufficiente per l’indispensabile familiare. Questa realtà è sfuggita anche all’ex Premier, Matteo Renzi, che varò il provvedimento degli 80 euro. Il giovane politico era convinto che, gli oltre 10 miliardi distribuiti, avrebbero mosso il mercato interno ed invece non è andato così. La somma, giunta in famiglia, è destinata in parte a pagare alcuni debiti, accesi durante l’austerità, e il restante messo da parte in banca o alle Poste. Così potrebbe accadere anche con il reddito di cittadinanza: una piccola parte sarà accantonata, dalla donna di casa, bravissima a risparmiare, anche i centesimi. E’ stato sempre così. Cosa può spendere un disoccupato o chi lavora in nero? Nulla. E come può progettare un futuro chi non ha un posto fisso ma è precario e  può perdere il reddito che oggi gode, in qualsiasi momento. Non ci vuole un’aquila per comprendere che, governo e legislatori, non possono più tirare la corda: intere generazioni sono state ” macinate” e rischiano di non conoscere nè il lavoro e nè la possibilità di vivere, un pò di anni in tranquillità, con un posto a tempo indeterminato. I discorsi fumosi del “faremo” non servono più, la fiducia degli italiani, non solo nei politici ma in generale, nelle istituzioni, è vicino allo zero. La democrazia e la libertà non sono in pericolo ma il clima si sta deteriorando: basta ascoltare cosa dice il popolo, non quello dei palazzi, ma quello che con la borsa va a fare acquisti ai mercati rionali.

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