Il ministro per la Giustizia Bonafede e il Premier Conte dovrebbero essere molto più prudenti sulla prescrizione.Togati ad ogni livello, avvocati e non solo Italia Viva, considerano il lodo, preparato da Presidente del Consiglio, il peggiore che si potesse presentare E poi introdurlo nel Milleproghe e mettere le fiducia, per costringere Renzi a capitolare, per non far cadere il governo è decisione da incubo. Si ha l’impressione che non si faccia politica ma vada in scena il film “La notte dei lunghi coltelli”. Che il punto lo mantenga Bonafede, che si ritiene infallibile, si può giustificare e non comprendere ma che il ministro, venga affiancato dal Premier, M5S, Pd e LeU è quanto meno irriguardoso ” costringere all’angolo Renzi che protesterà, ma posta la fiducia, non potrà che votare sì, per evitare elezioni anticipate alle quali non è preparato. Chi pensa che questa sia politica del dialogo, delle soluzioni condivise in una coalizione a quattro voci si sbaglia di grosso: prima o poi, questi atteggiamenti aggressivi, vengono ripagati in equal misura. Il leader dell’Italia Viva, nel suo no all’inserimento del lodo nel Milleproroghe, ha più di una ragione: l’opposizione avrebbe in man una clava in più, per tentare di bloccare la riforma della prescrizione, he così come concepita, viene definita un’offesa alla civiltà giuridica. In realtà, il governo è in affanno e non riesce ad uscire da un immobilismo, caratterizzato più da carte che dal fare. Il segretario del Pd Zingaretti, nonostante i suoi sorrisi alla Di Maio, è terrorizzato dallo sfarinamento del M5S, partito costretto a scendere in piazza, per cercare di recuperare una identità perduta, proprio per la coalizione con il Pd. Sono due partiti alternativi e non complementari è stato sempre affermato. Alla maggioranza, sarebbe bastato prendere tempo ed evitare lo scontro con il leader di Italia Viva, che agisce opponendosi, al ministro Bonafede e al lodo Conte, bocciato dai competenti ad ogni livello. A cosa serve questa politica del ricatto:” Renzi non può far cadere il governo e dovrà capitolare”. Si è visto mai che in una coalizione si agisce con il pugno di ferro nei confronti di un alleato prezioso ? Cosa sta accadendo veramente, dietro le quinte della politica nel Pd e nel M5S. Domande inquietanti anche in vista degli inevitabili, guai economici, legati strettamente all’epidemia del coronavirus che, secondo famosi studiosi, non lo conosciamo ancora: i contagi potrebbero crescere a dismisura per la natura del virus che sopravviverebbe su superfici per circa 9 giorni. Ecco, davanti a questi enormi problemi di salute pubblica, quella parte di coalizione che vuole impartire una “lezione a Renzi”, dovrebbe scegliere la strada più sicura: un rinvio della prescrizione di alcuni mesi. Il M5S è in grado di rompere la coalizione? Certamente no. Lo è LeU un altro no così come il Pd. Quindi sarebbe saggio, dire al ministro alla Giustizia Bonafede, per una somma di ragioni, non forziamo la mano: non conviene a te ed a tutta la maggioranza. Discorso difficile? Non ci sembra se fatto tra politici intelligenti. Ma è difficile in alcune democrazie rinunciare a mettere spalle al muro qualche alleato, semmai scomodo. Ma attenzione una corda tirata troppo può spezzarsi.