Il Tribunale del Riesame di Taranto ha accolto il ricorso, dei commissari ex Ilva, per far rimanere in attività l’alto forno numero 2. Una decisione importante in quanto, il giudice Francesco Maccagnano, dopo l’incidente mortale di un operaio di 35 anni, Alessandro Morricella, investito da una fiammata mista a ghisa fusa, aveva disposto il sequestro dell’Af2, nel 2015. Il collegio del Riesame ha concesso l’uso dell’impianto, subordinando al completamento dei lavori in corso, con una serie di prescrizioni, volute, anche dalle organizzazioni sindacali e lavoratoti. I commissari hanno espresso la loro soddisfazione e sottolineato che non avevano mai dubitato, sulla decisione della magistratura, che rilancia la produzione dell’acciaio in Italia. Ora il discorso si sposta su Mittal che può puntare alla produzione, di 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Ma non basta occorre trovare lavoro per gli esuberi, che sarebbero utilizzati, per le messa in sicurezza dell’acciaieria e per tutti i lavori necessari per salvaguardare la popolazione di Taranto, da fumi e polveri di carbone. Secondo le notizie che giungono da Roma, il governo sarebbe intenzionato ad intervenire, anche tramite il supporto di strutture pubbliche e banche. Lo scopo è quello di far funzionare, a pieno ritmo l’acciaieria più grande d’Europa, trasformandola da “mostro” a fabbrica che accoglie i lavoratori in sicurezza e in buona sintonia con gli abitanti di Taranto. Sarebbe possibile eliminare il carbone ed alimentare, gli altiforni, con l’uso del metano tal quale, oltre che provvedere alla totale pulizia dell’intera area della fabbrica, del porto e carbone da mettere in Silos interrati fino alla defini tiva eliminazione.