Teheran – Minacce reciproche Usa – Iran. Grave tensione nella regione. L’Ue? Balbetta

La morte del generale Qassem Soleimani, ordinata dal Presidente Donald Trump, ha determinato una frattura, storicamente insanabile, tra il mondo sciita degli ayatollah e gli americani. Milioni di iraniani ai funerali piangono e chiedono ai loro governanti  “Morte all’America” e si dichiarano pronti al sacrificio. Le parole del generale Amir Alì Hajizadeh, comandante delle unità aerospaziali dei pasdaran, riassumono  la posizione degli iraniani:” Anche se colpissimo tutte le basi americane, uccidessimo Trump e il ministro della Difesa Usa, non sarebbe sufficiente a vendicare l’uccisione di Qassem Soleimani”. Anche durante la trascorsa notte sul centro di Baghdad e green zone sono caduti katyusha, la blindata vasta area cittadina, dove ci sono le ambasciate, compresa quella degli Stati Uniti. La tensione tende a crescere, con il passare delle ore per le tante dichiarazioni di chi conta in Iran, si può dedurre che il Presidente Trump ha aperto un fronte complicatissimo anche, per gli alleati storici degli Stati Uniti, come quelli della Nato, con gli americani sin dall’ultima guerra mondiale. Ecco l’altro intervento, quello di Alì Akbar Velayati, consigliere del leader, Alì Khamenei :” Se gli Stati Uniti  non ritireranno  le loro forze dalla regione, dovranno affrontare un nuovo Vietman”. E c’è da crederci, uomini e le donne, cioè il popolo anche dei giovanissimi, si muovono sull’onda emotiva di una religione che governa lo Stato e, le decisioni non sono prese in base ad un calcolo di quanto ” costerà” in termini di vite umane, ma solo se è giusto sacrificarsi ed essere martire. Ora l’imperativo è cacciare le truppe straniere dall’Iraq per ” la stupida mossa dell’ignorante presidente Trump”. Tra l’altro la risposta al Capo della Casa Bianca, è giunta dall’Unesco, per la minaccia di distruggere anche luoghi molto importanti per la cultura iraniana. Una minaccia di Trump che viola tutti i trattati internazionali. E non poteva mancare, la risposta agli americani, da parte iraniana: ” Se attaccati spianeremo Israele, come primo obiettivo”. Intanto gli ayatollah hanno deciso di riprendere l’arricchimento dell’uranio, sospeso dopo l’accordo con Obama, e si avviano pericolosamente, verso il tentativo della costruzione di un’atomica. E negli Stati Uniti, la Camera  dei deputati dove c’è la maggioranza dem, voterà una risoluzione, come anticipato dalla speaker Nancy Pelusi, per limitare azioni di guerra del Presidente. Non c’è che dire la situazione è estremamente pericolosa e il Presidente USA si diverte a inviare messaggini;” Se dobbiamo andare via dall’Iraq vogliamo il rimborso dell’ingente somma, per la costruzione della base utilizzate dai nostri militari, pari a centinaia di milioni di dollari”. Si può essere commercianti ma, non come lo è Trump che, davanti a questa crisi dell’intera regione mediorientale, fa i conti delle spese fatte dai suoi predecessori…. E L’Unione Europea? I ministri degli Esteri si riuniranno venerdì prossimo a Bruxelles per balbettare qualcosa di molto confuso. L’UE, questo va detto, non c’è ed ha ragione il Presidente Macron che l’Ue si deve organizzare, con un proprio esercito  alleato con l’occidente, ma in grado di progettare difesa e offesa se necessaria.

Lascia una risposta