Teheran ha alzato il tiro. Il portavoce del governo, Alì Rabiei, ha risposto alle minacce dell’UE sull’intesa firmata nel 2015, di far ricorso all’automatismo del patto, che provocherebbe altre sanzioni a carico dell’Iran. Il portavoce ha così risposto:” Il mio Paese non farà passi indietro ed è pronto a qualsiasi scenario, invita i Paesi europei dell’accordo sul nucleare a rispettare pienamente, gli impegni assunti, invece di minacciare. Se gli stati Uniti – ha proseguito il portavoce del governo – non farà il primo passo, per togliere le sanzioni inumane e negoziare con l’Iran, subiranno altre perdite”. L’Unione Europea – diciamolo – deve poter avere una sua politica estera e non può continuare a subire e seguire tutto ciò che viene deciso oltre Oceano. Sicuramente è un discorso difficile ma questo Presidente, assume decisioni anche per conto dei Paesi Nato, apertamente ” schiavizzati”, dalle iniziative sempre più dure che vengono assunte, nello Studio Ovale. La politica mondiale non è fatta solo di sanzioni ma di continui, colloqui e controlli, sul controllo dei patti sottoscritti.Oggi non è così: se qualche Paese, tenta di sganciarsi da questo tipo di servaggio, viene subito minacciato di sanzioni, provvedimento odioso in quanto colpisce duramente la popolazione. Ci sono da rivedere molte cose nei rapporti, all’interno della Nato ed anche direttamente con gli Stati Uniti. Seguirli sempre in ogni ” disavventura” sta diventando un gioco al massacro per le democrazie occidentali.