Bisogna cercare di andare, con il ragionamento, al di là della vittoria del centrodestra, in Friuli Venezia Giulia. Ok ha la Lega ha sbaragliato il campo, il centrosinistra è tornato sopra il 25% e il M5S è crollato. Il nuovo governatore ha toccato quasi il 57% del 49% dei votanti ma perchè è accaduto quello che, nemmeno gli analisti e i sondaggisti, avevano previsto. Emiliano Fedrica, neo eletto alla presidenza della Giunta regionale, non una ma più volte, aveva detto ai suoi conterranei che i lombardi ed i veneti, in caso di amministrazioni gemelle, avrebbero perseguito, con più forza, l’obiettivo di ottenere da Roma, Costituzione alla mano, di trattenere più denaro delle tasse nelle loro regioni. Cioè versare meno tasse all’idrovora romana che poi spende malissimo il pub blico denaro. Gli elettori della Lega e del centrodestra hanno capito che potevano investire, nelle loro regioni maggiori risorse delle attuali, per migliorare la rete ospedaliera, peraltro già efficiente, adeguare le infrastrutture al terzo millennio e aumentare il welfare, a vantaggio di chi lavora di più, per aumentare la produzione e battere la concorrenza. Il risultato del Friuli Venezia Giulia e quello della Lombardia acquista un significato molto preciso: ottenere un’Italia federale con regioni a Statuto speciale ed altre a statuto ordinario ma con il riconoscimento, che lo Stato centrale “rinunci” ad avere, la maggior parte delle risorse prodotte, in regioni virtuose. Una strategia identica, ma con una semplice deliberazione del Consiglio regionale, l’ha intrapresa l’Emilia – Romagna che sta trattando, con il governo centrale, anche se ora l’argomento delicatissimo è competenza del nuovo governo. Un risultato politico studiato, con molta attenzione e parole misurate e soprattut to, in perfetta collimazione, con quello che vogliono gli elettori: ” liberarsi, per quanto possibile, dal giogo romano”, considerato assolutamente incapace. L’avviso giunto alla capitale è chiaro. Nes suno pensa alla Catalogna, sia chiaro, ma ad una applicazione, pura e semplice, della Costituzione.