Tripoli – le truppe turche sono in Libia e le milizie di Haftar conquistano Sirte

Le truppe turche continuano a sbarcare nel territorio libico controllato dalle forze fedeli a Serraj, l’unico leader, riconosciuto dalle Nazioni Unite. Il Presidente della Turchia Erdogan, dopo il via libera del Parlamento ha immediatamente ordinato di procedere, con i preparativi militari, per aiutare il governo di Tripoli con una dichiarazione di principio:” I nostri soldati – ha detto Erdogan – non sono venuti a fare la guerra ma a difendere l’esecutivo riconosciuto a livello mondiale”. Un avvertimento al generale Haftar di non attaccare, le città e le popolazioni nelle aree sotto il controllo di Tripoli, perchè la reazione sarebbe immediata. Inoltre il Presidente della Turchia, sin dalle prime mosse, ha posto in evidenza che sarebbe intervenuto con truppe di terra, la maggior parte sono miliziani che combattevano in Siria, con l’appoggio della Marina ed Aviazione. Si tratta, di un vero e proprio mini  corpo d’armata, che si sta spostando dalla Turchia verso la Libia dove si sta attestando  solo nelle aree sotto il controllo di Serraj, ma il futuro non è prevedibile visto che il generale Aftar o viene ” mollato”, dai suoi alleati, che lo hanno finanziato ed aiutato anche con armamenti moderni oppure per non perdere la faccia finirà per scontrarsi con le truppe turche. In questo caso prevedere il futuro non è facile ma, se la Turchia ha deciso di inviare truppe e spostare navi e aerei, non sembra abbia intenzione di rimane in Libia per poco tempo e rimanere arroccati, in un territorio molto limitato, rispetto alla grandezza e alle ricchezze del Paese. Inoltre Erdogan vuole impedire che i fedeli del Califfo, trovino casa in Libia e conquistino territori, da dove far partire i terroristi. L’operazione militare turca è andata di traverso all’Egitto, agli Emirati Arabi Uniti e alla Russia, che erano dalla parte del generale Haftar ma, da un punto di vista squisitamente politico, se il Presidente della Turchia si è mosso così pesantemente, prima in Siria e poi da ieri in Libia, dovrebbe aver raggiunto un’intesa con Putin. L’incontro tra i due presidenti c’è stato alla vigilia della fascia di 30 chilometri tolta alla Siria ” per ragioni di sicurezza” e l’vallo di Mosca non è mancato. Ora c’è il caso Libia e Putin non ha alzato il tono per difendere il generale Aftar. L’unico fatto certo è che l’Unione Europea, nonostante Macron e Merkel hanno riconosciuto che il ” fatto” della Libia riguardava l’Italia con l’appoggio dell’UE, fino ad oggi la situazione si sta sviluppando in modo completamente diverso. Il Contingente militare turco, le navi e gli aerei, sono a poche miglia dal nostro Paese e il premier Serraj ora può fare a meno dell’aiuto ita liano. Intanto le truppe del generale Haftar hanno conquistato la città strategica di Sirte, a dimostrazione che l’arrivo delle truppe turche non hanno preoccupato il leader che vuole conquistare il potere su tutta la Libia, anche se c’è la tesi della divisione a metà del Paese. Appare evidente che lo scontro tra Turchi e milizie di Haftar sarà inevitabile. E ad Ankara la notizia ha suscitato molto nervosismo: la Turchia ormai è impegnata sul terreno a mantenere al potere Serraj. Erdogan non è l’uomo che subisce uno smacco del genere. La reazione ci sarà ed anche molto dura.

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