Il Mose, la barriera mobile che dovrà difendere dall’acqua alta, la città ha funzionato! Il Consorzio ” Venezia Nuova”, ha messo in funzione le paratie, alla Bocca di Malamocco, la più grande, è la diga si è alzata senza problemi. Il lavoro dovrà proseguire per le altre due dighe mobili alle bocche, di Chioggia e Lido. La prova è iniziata alle 21 di ieri sera ed è proseguita fino alle 24. In precedenza, un tentativo di verificare il funzionamento del sollevamento delle paratie era stato sospeso, dalla vasta cabina di regia, per delle vibrazioni che si erano verificate nei condotti di pompaggio dell’aria compressa. E’ stato dimostrato che il faraonico progetto, se non altro come spesa, lievitata negli anni come purtroppo accade, quasi sempre, per la realizzazione di opere pubbliche, può davvero difendere la città lagunare. Una notizia positiva finalmente, dopo tanto tempo ed anni di ritardo, su un’opera d’ingegneria che è stata tanto criticata, non già per il sistema che non ha nulla di eccezionale, ma per i danni subiti da Venezia che si potevano evitare operando, molto più velocemente, e su tutte e tre le bocche. Si sarebbe evitata, ad esempio che l’alta marea finisse per sommergere, con i suoi 187 centimetri la città più preziosa al mondo per una progettazione fatta in tempi molto antichi, quando il valore delle invenzioni e la volontà degli uomini, si fondava sulla ” fiducia” da consegnare a persone che, senza computer e moderne attrezzature utilizzavano l’ingegno, allo stato puro. Ecco il disappunto, non solo dei veneziani, degli italiani e del mondo intero nel constatare come, una ” città gioiello” finisse sott’acqua. Il Mose funziona ed il sindaco, Luigi Brugnaro, presente di persona al test, si è giustamente dichiarato soddisfatto. Ora il Consorzio lavori, 24 ore su 24, per costruire le paratie anche sulle altre due bocche e dimostri che, dopo il test positivo, si può procedere più celermente e proteggere Venezia, dall’alta marea, sin da prima della primavera del 2021, termine fissato dal governo.