Wuhan – L’epidemia galoppa. Il Premier Li Keqiang in ospedale incoraggia pazienti e sanitari

Il coronavirus continua diffondersi e le vittime, alle 24 di domenica 26 ore 24, erano salite a 81 e, i casi accertati, aumentati di altri 769 . I sanitari e in generale il personale ospedaliero sta affrontando l’epidemia con tutte le forze che han no, non rispettano i turni e c’è chi lavora 24 ore su 24 mettendo a repentaglio la sua salute. Lo spirito di abnegazione non manca.Il governo ha disposto l’invio di altro personale medico e infermieristico prelevandolo dalle forze armate. Il premier Li Keqiang è stato incaricato, dal Presidente  Xi Jinping,  di recarsi a Wuhan dove si è verificato il primo focolaio dell’epidemia. Il Premier è giunto con una delegazione ad altissimo livello, ha incontrato pazienti e personale sanitario, ha fornito istruzioni per la gestione dell’emergenza ed anche, per infondere coraggio a chi è impegnato contro il coronamirus, sconosciuto alla scienza. Il Premier rivolto al personale ha detto:” State facendo tutto il possibile per salvare vite e mentre  lo fate dovete proteggere le vostre”. Un messaggio non da poco, per i cinesi, che tengono molto ai riconoscimenti. Ma l’epidemia si espande e i ricercatori di mezzo mondo stanno cercando di isolare il virus prima che subisca mutazioni. Il mondo intero vive, queste ore di angoscia e le reazioni, dei governi sono diverse. Gli Stati Uniti domani, dovrebbero portare via gli americani che sono a Wuhan, con un ponte aereo. Tutti sarebbero trasferiti all’ospedale di San Francisco, per visite e analisi precauzionali. Stessa strada potrebbe prendere la Francia che accusa tre casi accertati in territorio nazionale così come l’Italia che, tramite la Farnesina è in contatto con i connazionali che sono all’interno della cintura sanitaria, per conoscere la loro situazione e se accetterebbero di rientrare. Fino ad oggi nulla di deciso. Intanto la Mongolia ha assunto misure precauzionali: ha chiuso tutte le strade che portano in Cina ed ha deciso di sospendere l’attività scolastica. La situazione è grave ed i sanitari, così come i ricercatori, la definiscono molto difficile. L’epidemia va bloccata e non basta il controllo su ogni soggetto, mediante la misurazione della febbre, perchè ci sarebbe un periodo di incubazione durante il quale, un portatore ” sano” potrebbe  trasmettere l’infezione. Tra l’altro è stata data notizia che, oltre agli altri casi scoperti in più Paesi, un infettato sarebbe stato scoperto in Africa. Cioè, su un vastissimo continente dove la sanità è ancora tutta costruire e dove la diffusione, dell’infezione, potrebbe davvero determinare una elevata pericolosità. L’appello delle massime autorità di tutto il mondo è rimasto quello diffuso dal’OMS: osservare la massima igiene, lavandosi le mani più volte al giorno, non tossire mai senza mettere le mani sulla bocca e, ai primi possibili sintomi, ormai noti chiamare subito il personale sanitario dell’ospedale, già allertato. Non recarsi, in nessun caso, al pronto soccorso con amici o parenti, ma servirsi delle autoambulanze.

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