Londra – Caso Skripal tutto da decifrare.

Lo scontro per l’attentato, all’ex spia Skripal, si sta appesantendo. La May ha ottenuto l’appoggio di Stati Uniti, Francia e Germania contro la Russia e Trump, ha colto l’occasione, per chiedere di imporre altre sanzioni a Putin. Il ministro degli Esteri italiano ha espresso solidarietà alla Gran Bretagna. La premier inglese ha colto questa occasione, certamente importante per l’uso del gas ner vino, per scagliarsi contro la Russia ed ottenere, all’interno del suo Paese, approvazioni incondizionate. Per la May, in crescenti difficoltà, è stata la classica boccata d’ossigeno. Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha accusato gli inglesi di “una indegna montatura” ed ha reso noto che ci sarà una risposta adeguata: 23 diplomatici russi fuori dalla Gran Bretagna entro 7 giorni? Altrettanti saranno i diplomatici inglesi spediti a casa dalla Russia. Quando si tratta di spionaggio, servizi segreti,  ex spie, uso di metodi violenti occorre molta saggezza nello schierarsi da una parte o dall’al tra. E’ un mondo tutto particolare che nessuno conosce perfettamente. Domandiamoci perchè la Russia, proprio in questo momento, avrebbe avuto interesse di avvelenare con il gas nervino Skri pal e la figlia Yulia? Se Mosca avesse deciso di fargli “pagare il conto” avrebbero usato proprio il gas nervino o c’erano altri metodi, molto meno impattanti, sull’opinione pubblica? In ogni Stato, spie e controspionaggi non sempre agiscono nell’interesse di chi li paga. Per elevare il tono fino a questo livello la May avrebbe dovuto avere prove inoppugnabili fino ad oggi inesistenti. Circola un’altra versione.  Il tentato avvelenamento dell’ex spia non può che far piacere a Trump che ha imposto i dazi agli europei e alla May che aveva bisogno di un argomento convincente per mobilita re  la pubblica opinione del suo Paese. Allora dov’è la verità? Forse deve essere ancora costruita.

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