Sulmona – Scontro tra sulmonesi e Snam per il gasdotto

Gli abruzzesi della Valle Peligna, unitamente agli ambientalisti, hanno ribadito con una manifestazione animata da circa diecimila persone. “no al gasdotto Snam”e “no  all’Hub del gas”. Le motiva zioni sono diverse: basta con i fossili, avanti con le rinnovabili, pericolosità del gasdotto, costruito in zone sismiche, e la relativa centrale di decompressione prevista a case Pente, località non lonta na dal Sulmona. Insieme ai manifestanti, anche il vicepresidente della Regione Lolli che, prosegue la battaglia, iniziata dal governatore D’Alfonso. La Snam, su commessa governativa, deve collega re il gasdotto lungo il Tirreno a quello dell’Adriatico. Una decisione, tecnica e politica, del governo che consentirebbe all’Italia di poter fare, una politica energetica, senza dipendere dal metano im portato dall’Europa. Certo, gli ambientalisti e i peligni, vorrebbero più energia rinnovabile che gasdotti, in quelle zone pericolose, anche per le scosse sismiche che non mancano mai. La Snam si rende conto della situazione ed è disposta a trattare ma, non può rinunciare all’opera strategica, per l’intera Nazione. Non a caso, i governi che si sono succeduti, compreso l’ultimo a guida Gentilo ni, hanno confermato l’irrinunciabilità del gasdotto in realizzazione. Sarebbe necessaria una richiesta di variante e non un ” no” unendo, alla rinunciare dei prodotti fossili, quello della sicurezza de gli abitanti. Le assicurazioni della Snam non possono essere sufficienti, ci vorrebbe un “arbitro” terzo per tentare di sciogliere i nodi, di una contrapposizione, che ha motivazioni valide. Le richie ste di varianti all’attuale tracciato sono state respinte, non tanto dalla Snam, ma dal ministero competente che ha esaminato più volte il progetto, per poi decidere di andare avanti.

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