Roma – Nuove elezioni. Berlusconi pronto a candidarsi

Attacco al Presidente della Repubblica del M5S con un’accusa pesante. Di Maio ha dichiarato:” Abbiamo fatto altri nomi per il ministro dell’Economia, tra questi Bagnai, ma Mattarella li ha ignora ti. Immediata la risposta del Quirinale:” E’ tutto falso”. Ma c’è di più il Movimento è sulle barricate:” Ha mobilitato le sue truppe per il 2 giugno ed ha chiesto bandiere alle finestre in segno di dis senso con le decisioni del Quirinale. Salvini segue: “Protesta in 100 piazze, contro Quirinale e governo tecnico, che sarà votato solo dal Pd”. Qualcuno ha perduto la bussola: cercare di colpire o co munque di mettere in discussione la carica più alta dello Stato comporta, dei rischi incalcolabili, per l’intera nazione. Ma ormai continua il fuoco di fila per colpire le istituzioni e distruggere la loro credibilità. Dalla magistratura alla scuola, dal Presidente della Repubblica alla Corte Costituzionale, dalle forze dell’ordine alla pubblica amministrazione non c’è più niente che non sia sotto tiro. La dimostrazione è nella cronaca quotidiana: c’è chi gioca al massacro non rendendosi conto, o secondo un piano ben preciso di far saltare tutto per far rimanere macerie. Sarebbe auspicabile un’in versione di tendenza ma forse è già troppo tardi. Ciò non toglie che chi ha la responsabilità di informare, deve far squillare l’allarme, come si fa da molti anni. Certamente si andrà ad elezioni antici pate. Cottarelli, premier incaricato, ha già detto: senza fiducia del Parlamento, che non avrà, si voterà dopo il mese di agosto e dopo l’approvazione del Bilancio. Il fermento maggiore sta avvenen do nel centrodestra dove, Berlusconi è già al lavoro, per ricompattare la coalizione e candidarsi premier, con la previsione dei sondaggisti che lo danno vincente. Chi si occupa di questi calcoli, sulle intenzioni di voto, non ha dubbi: Lega in forte aumento, Forza Italia in miglioramento con Berlusconi candidato e FdI stabili.  In flessione è il M5S mentre il Pd sarebbe in recupero, riprendendosi parte dei voti perduti nelle politiche del 4 marzo. Salvini non ha ancora deciso e a chi gli ha chiesto se rientra nel centrodestra ha risposto sibillino:” Bisogna sapere cosa vuol fare il cavaliere”. Chi è in crescenti difficoltà è Di Maio, giunto ad aprire la porta della stanza dei bottoni al Movimento, con una nutritissima squadra di eletti e si è trovato in mano, solo la maniglia. Il destino del capo po litico del M5S è in forse: non pochi fondatori de Movimento e iscritti sono pronti a processarlo per una serie di errori commessi nel corso del suo mandato. Va detto che quello che sta accadendo  è molto grave per tutti gli italiani e mette in forse la partecipazione alle future elezioni e alle scelte che saranno fatte ragionando con l testa e non con la pancia.

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