Roma – False accuse Ong spagnola a Salvini. Giornalista teste chiave

E’ inaccettabile che uomini che operano sotto il nome di Ong mentiscano, sulla sorte toccata a due migranti annegati,  una donna ed un bambino, pur di tentare di mettere in grosse difficoltà un ministro, chiunque sia, di un governo legittimamente eletto. E’ il caso della Ong spagnola, che opera con la nave, Open Arms. Questi volontari sono arrivati ad accusare la marina libica di aver abbandonato due donne ed un bimbo, al loro destino in mare aperto. Secondo la loro ricostruzione i libici, non avrebbero salvato tutti, dopo il rifiuto della donna di tornare in Libia a bordo della motovedetta. Una ricostruzione subito ritenuta falsa dal Vi minale grazie ad una testimonianza inconfutabile. La giornalista Nadja Kriewald della televisione N -Tv tedesca, era a bordo della motovedetta libica, unitamente al freelance libico Emad Matoug. I due testimoni sono certi. Hanno assistito al salvataggio dei migranti, sul gommone alla deriva, da parte dei militari libici che hanno trasbordato 158 persone. ” A bordo del gommone non c’era più nessuno. Questa la testimonian za”. Il reportage, di tutto il salvataggio, sarà tra smesso dalla TV tedesca. Ma l’Ong spagnola aveva imbarcato,  sulla Open Arms,  l’Onorevole Erasmo Palazzotto, di Liberi e Uguali, che afferma esattamente il con trario. L’accusa del deputato, contro il governo di Tripoli e quello italiano, è di essere dei criminali. Non poteva essere diversamente vista la posizione politica del parlamentare. Il governo Conte e il ministro Salvini sono diventati, obiettivi da colpire, da parte delle Ong per aver preteso il rispetto delle regole dopo aver avuto la certezza che, le navi delle Ong, agivano come volevano, per traghettare i migranti,( attenzione non si tratta di naufraghi) , solo nei porti italiani. Questa situazione impossibile da affrontare solo da una Nazione, come riconosciuto non solo in ambito Ue, ha costretto il governo di Roma, ad impedire sbarchi o meglio, consentirli ma  alla sola condizione che,  l’Unione europea, trovi la soluzione per farli accogliere da tutti, gli Stati membri, secondo quote prestabilite. Nessuno vuole criminalizzare le Ong ma le accuse non andava no  rivolte, al governo italiano o ad un ministro, ma all’intera Unione europea che, a differenza dell’Italia, fino al 2016 ha accolto tutti, con conseguenze pesanti nel precario equilibrio della  società italiana,

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