Roma – Salvini giù dalle barricate. Conte sulla Popolare Bari. “Sardine” e Greta in campo

Stanno accadendo dei fatti che meritano una maggiore attenzione. Ieri a Torino Greta, la ragazzina che ha messo il mondo a soqquadro, per il clima e per salvare il Pianeta Terra ha dichiarato:” dall’anno prossimo, quello dell’azione, dobbiamo essere uniti per ottenere che diminuiscano le emissioni dannose”. Oggi a Roma, le Sardine, hanno riempito Piazza San Giovanni, con tanti slogan e cantando ” Bella Ciao” e ”  Il Mameli”. Cosa vogliono? Sono delusi dei partiti attuali e chiedono spazio per la” loro Italia e Unione Europea”. Sempre oggi a Milano il leader della Lega durante il ” No tax day” è sceso dalle barricate ed ha lanciato un messaggio: “Se rischia di saltare una banca come la Popolare di Bari e ci sono licenziamenti all’ex Ilva di Taranto, il rischio è che salti un’intera regione e con lei l’Italia”. Salvini, il rozzo politico dell’oltre Po, abbraccia un nuovo stile politico:” Mettiamoci tutti intorno ad un tavolo, con un comitato di salvezza nazionale. Chiedo al Premier Conte di smettere, di insultare e minacciare querele, è giunto il tempo che ci mettiamo al lavoro per ragionare su cosa dobbiamo fare per l’Italia. Scriviamo regole di base per poi tornare a votare e ridare la parola al popolo”. Il leader della Lega ha così cambiato la sua strategia che, molto probabilmente sarà respinta al mittente, non saprei dire a vantaggio di chi tra maggioranza ed opposizione. Gli elettori non appaiono legati e particolarmente oggi, sono estremamente confusi nelle scelte da fare. Il ramoscello di ulivo, offerto da Salvini ha uno scopo: quello di togliersi di dosso, la corazza del duro ad ogni costo,e  su questo non c’è dubbio. Ma è anche il leader che controlla, molte Regioni e tantissimi Comuni, molto importanti, ed ha una forza d’urto che, se controllata, si potrebbero evitare altre dure contrapposizioni, peraltro già annunciate, dal governatore Zaia. Al messaggio di Salvini non c’è stata risposta, fino a questa sera. Il Premier è stato impegnato a discutere il problema della Popolare di Bari: 70 mila azionisti, e tanti creditori. La posizione di Conte è stata chiara su questa “tegola” difenderemo i risparmiatori non i banchieri. La pesante situazione, della Popolare di Bari circolava, da alcuni mesi. Ieri c’è stato il commissariamento dell’istituto bancario da parte di Bankitalia che aperto le danze. ll Premier ha già espresso il suo pensiero:” Faremo una Banca del Sud per investimenti a partecipazione pubblica. Siamo vivaci ma responsabili”. Tanti i fatti nuovi, troppi gli appuntamenti non rinviabili, tante le voci che si accavallano e spesso, sono tra loro profondamente diverse. Tutto questo è il preludio di un cambiamento culturale per fare politica? E’ possibile. Ma in questa fase mancano, come viene continuamente affermato, punti di riferimento credibili. L’attuale situazione va fatta decantare per capire meglio cosa sta accadendo, non solo in Italia ma in molte Nazioni non solo europee. Certo è che molti popoli, vorrebbero essere governati da politici che capiscano le esigenze che vanno, sia pure gradualmente, tenute in considerazione. La Francia è solo un esempio.

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