Il Capo dello Stato ha reso omaggio al primo Presidente della Repubblica , Luigi Einaudi, nel 70° anniversario del suo giuramento. L’occasione ha dato l’opportunità a Mattarella di rammentare che, le prerogative del Presidente sono molteplici e il suo compito, non è soltanto quello di Notaio, cioè accedere senza fiatare alle richieste della maggioranza di governo. Einaudi sosteneva con for za il ruolo di ” Tutore” dell’osservanza della legge fondamentale della Repubblica. E non è affatto un caso che nel 1953 si rifiutò di firmare, una nomina a Presidente del Consiglio, che era in contra sto con la maggioranza dell’allora DC. Il richiamo, dell’attuale Capo dello Stato è diretto a quanti si apprestano, come viene sostenuto, chi nominare premier e chi ministri con o senza portafoglio. Mattarella, con il suo garbo, ma con altrettanta fermezza, ha avvertito che i nomi proposti devono corrispondere a precise caratteristiche, dal premier fino all’ultimo ministro e che nel caso in cui le scelte fossero non condivise, lui potrebbe bloccarle. Non ci sarebbe da aggiungere altro se, durante alcune interviste dei big della maggioranza M5S – Lega, non ci fosse stata una precisazione:” Il riferimento fatto da Mattarella al Presidente Einaudi, va… letto tutto”. Non è una crisi istituzionale ma poco ci manca. Sembrerebbe che il Quirinale, che ovviamente ha “orecchie” ovunque, abbia saputo di nomi che circolano sia come, premier terzo, o di ministri, ed ha ritenuto di mettere i puntini sulle “i”. La frase che ha allertato, M5S e Lega, di Einaudi è questa…. Le prerogative del sovra no ( cioè del Presidente della Repubblica) può e deve rimanere dormiente, per lunghi decenni e risvegliarsi, nei rarissimi momenti quando la voce unanime, anche se tacita, del popolo chiede di far si innanzi e ristabilire le regole”.