FELICE ANNO 2020
Roma – Il M5S teme il collasso. Il governo trema. I servizi:” Dalla Libia giungono terroristi”
Mare sempre più agitato per il Movimento. Di Maio, capo politico, non riesce più a controllare i suoi parlamentari che, per buona parte, hanno intrapreso o stanno prendendo strade diverse da quelle perseguite dal M5S. Molti par lamentari sono arrivati persino a non rispettare, i patti sottoscritti all’atto della loro candidatura. Parlamentari spaventati di non tornare in Parlamento, per il taglio ai senatori e deputati, per collegi enormi, per il limite delle legislature, per non aver potuto mostrare le loro capacità e per la frana dei voti, attribuiti, da tutti i sondaggi al M5S, bloccato a circa il 16% meno della metà delle politiche del 2018. Inoltre c’è anche il problema, di chi rimane nel Movimento ma promuove, un gruppo che vuole contare e non alzare la mano in Aula, per approvare, anche quello che non vorrebbe. Una situazione, quella che sta vivendo il Movimento più che prevedibile. Beppe Grillo, ha sempre sostenuto di voler cambiare l’Italia, per farlo avrebbe dovuto raggiungere la maggioranza assoluta. Quella relativa ha costretto il M5S ad ” inquinarsi”, prima con la Lega ed ora, in seconda battuta, con il Pd e Leu, Cioè si vuole dire che i parlamentari del Movimento, erano convinti di essere eletti e di poter fare, piazza pulita di quella ” prima Repubblica” giunta, più che attiva, fino ad oggi. I pentastellati erano stati catechizzati: vinciamo e riformiamo tutto ciò che è necessario ad un Paese che merita, molto di più di quello che è riuscito a fare, fino ad oggi. Ma il Movimento non vince e conosce la difficoltà di governare con la Lega di Salvini che, con il suo attivismo, prende il timone della nave governativa, e mette usa il turbo che dice lui. Cade il governo e Di Maio tratta, con un partito fortemente strutturato come il Pd, difficile, difficilissimo non solo sul come risolvere i problemi ma anche per il linguaggio che usano i grillini, inaccettabile da uomini e donne educati, diversamente. Ma il M5S è entrato, in una crisi profonda di identità, e non si può permettere di proseguire nei rinvii e nell’approvare leggi ” Salvo eventuali ripensamenti”, la frase non è questa ma è quello che afferma Di Maio. Come andrà a finire, un Movimento in via di trasformazione che punta, solo ora, di radicarsi sul territorio, non solo in vista di elezioni regionali ma anche per il futuro. Ed inoltre, fuori dal Parlamento, i pentastellati hanno i veri generali che non “giocano” alla guerra, con l’ausilio di computer e strategie in cerca di una strada per evitare il naufragio. E manco a dirlo, sulla testa del governo, per la felicità di Salvini, ex ministro per l’Interno, l’uomo dei porti chiusi e degli ingressi difficili. Oggi i Servizi hanno informato il governo e, certamente il Capo dello Stato Mattarella, che stanno arrivando dalla Libia grazie ai porti aperti, terroristi di ogni tipo. E’ inutile affermare che è una notizia terribile che verrà accolta dalla popolazione come una imperdonabile ingenuità del governo. I terroristi in Italia? Ma scherziamo! Chiudete i porti e controllare le coste. Questa volta non è stato l’ex rozzo ministro dell’Interno a dire che il pericolo c’era ma addirittura i servizi, cioè l’organo più importante, per informare il governo, di situazioni pericolose.
Roma – Conte a Repubblica:” Farò politica no alla docenza”. Notizia scontata
La decisione del Premier, Giuseppe Conte, di continuare a fare politica, senza fondare un nuovo partito, era nel suo impegno diuturno per mostrare, le sue capacità di tenuta, ed emergere. Docente universitario, a digiuno di politica, venne prelevato dai suoi studi, insegnamento universitario e dalla professione di avvocato. Di Maio e Salvini, lo fanno diventare, Presidente del Consiglio e, nel suo incarico, viene proiettato a livello mondiale. Partecipa ai summit dei Paesi più importanti del mondo, stringe rapporti con Capi di Stato e di Governo, entra nell’olimpo delle persone che contano di più al mondo. In un colloquio con Repubblica, l’ex docente, Premier ed avvocato del popolo, annuncia un impegno a lungo termine. Conte sostiene che ” Non mi vedo un novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso della politica. La politica. non è solo fondare un nuovo partito, fare il leader di una forza politica o fare competizioni elettorali. Ci sono mille modi – precisa Conte – per partecipare alla vita politica, e dare un contributo al proprio Paese. Qualsiaisi contributo mi troverò a dare sarà comunque in linea con la mia inclinazione: sono un costruttore non un divisivo”. Il problema ora se lo devono porre i dirigenti che accoglieranno, Conte, nelle loro file: ha dimostrato,a modo suo, di non essere una ” scartina” ma di aver imparato, molto presto, come fare politica, con chi schierarsi senza però compromettere la sua libertà di scelta. Certo è un uomo di sinistra, non appare decisionista, se non dopo aver trovato un terreno fertile, pieno di indecisi. Davanti a se, tanto per non parlare di futuro ma di presente, entro una manciata di giorni, deve riuscire a trovare la quadra per la Giustizia che vede M5S, Pd e Iv su posizioni completamente diverse tanto da lasciare, ampi margini alle opposizioni di infilarsi, nelle crepe nelle decisioni final,i del governo giallorosso, per farlo saltare in aria o ridimensionarlo. Si tratta della prescrizioni. Un problema gigantesco che ha dato tantissimi suffragi al M5S fermo sul non concedere prescrizioni a nessuno e di portare a termine i processi senza limiti di tempo. Contro questa tesi, definita dai dem:” impensabile, non c’è soluzione e la patata bollente è finita nelle mani del Premier che deve evitare una crisi.