Roma – Renzi:” Italia viva parteciperà alle regionali. Una sfida interessante”

Il leader di Italia viva, Matteo Renzi ha deciso, dopo aver consultato il suo staff: il partito sarà presente con sue liste in tutte le regione dove si voterà, secondo il governo a settembre mentre i governatori insistono per luglio, altrimenti faran no ricorso ai tribunali amministrativi. Il vulcanico toscano sarà al lavoro da subito per le candidature da presentare nelle sei regioni: Veneto, Marche, Liguria, Puglia, Campania e Toscana. Renzi ha un progetto che non ha svelato completa mente ma basta la sua dichiarazione:” E’ bastato – ha detto il leader – fare l’accordo con Italia viva e subito altri politici o parti di forze politiche hanno cominciato a  prendere le distanze dal Premier, chissà perchè”. Renzi prosegue nella sua dichiarazione – nell’affermare che a proposito si tensioni tra Pd e Conte sugli Stati generali precisa: ” Noi non abbiamo proposte concrete da portare in discussione, una visione da offrire  e nemmeno singole ricette. Ma ci presentiamo agli appuntamenti per sapere da altri cosa affermano. Ed inoltre ci presentiamo alle regionali così non saranno i sondaggi a dire quanto pesiamo nel mondo politico ma lo diranno gli elettori. Inoltre, ogni campagna elettorale da la possibilità a chi presenta la lista di conoscere, dialogare stringere accordi come non avviene in altre circostanze”. Matteo Renzi ha fiutato che politicamente la situazione è complicata in tutti i partiti, divisi in gruppi e gruppetti, per perseguire obiettivi diversi. E questa situazione potrebbe favorire, non poco, Italia viva che farà di tutto per guadagnare visibilità e voti, certamente utili per uno schieramento creato da poco ma già determinante in Senato, per bloccare benservito al ministro Bonafede ed incassare, dal Premier e dallo stesso ministro, almeno così dovrebbe essere, maggiore disponibilità a trattare il problema giustizia e i tempi della prescrizione, prima del suo intervento infiniti ed ora definiti nell’arco di un tempo ragionevole. In tata confusione, una forza politica che sia in grado di farsi capire dagli italiani potrebbe conquistare posizioni altrimenti impensabili.

Roma – Vacanze 2020 in Italia all’insegna del relax per Covid -19 e risparmio

Il Codacons non ha dubbi: in vacanza ci andrà il 51% degli italiani, con una diminuzione netta, rispetto all’anno scorso. I motivi? Il Covid – 19 e la situazione economica che non è affatto brillante e non lo sarà, previsioni serie alla mano, nemmeno nel 2021.  La stragrande maggioranza, di chi deciderà di lasciare l’abitazione dove vive, rimarrà nei confini nazionali privilegiando, regioni come la Puglia, Sicilia e Sardegna. Per le zone montane, il trentino, rimarrà in testa alla classifica. Si tratterà, secondo gli esperti, di vacanze relax, opportune e necessarie, dopo i tanti problemi creati dal coronavirus, che ha tolto la tranquillità alle famiglie, costrette persino, ad un lungo periodo di” arresti domiciliari”, osservato con ottimi risultati: è stata salvaguardata, il più possibile, la salute personale e pubblica. C’è chi ha sofferto questa vita ” strana” di vivere tra le mura di casa, ma va detto che, la stragrande maggioranza, ha capito le motivazioni, grazie anche, ad una campagna di convincimento, continua, affidata più agli esperti che ai politici. La durata media delle vacanze sarà, come vogliono le previsioni, inferiore a quelle del 2019, ma mai, meno di una settimana. Le scelte delle famiglie vengono fatte, nuovamente, insieme ai figli che mai, come per l’estate 2020, trovano nei genitori la volontà di ottenere la famiglia unita. Questo ha un solo significato: non è il momento di dividersi ed i figli che vivono ancora con i genitori, saranno quelli che sceglieranno le località dove recarsi. Le offerte che giungono dall’estero, pubblicizzate dalle agenzie di viaggi, sono snobbate anche se allettanti. Su tutte le decisioni influisce la presenza del Covid – 19, dal quale bisogna difendersi con, accortezze abbastanza semplici ma continue, senza concedersi distrazioni. Si può aggiungere che alberghi, ristoranti, bar, mezzi di trasporto pubblico, come treni ed autobus, sono stati adeguati alle nuove esigenze dettate dalle precauzioni dei sanitari.  Così come stanno facendo i privati. In una situazione, così fortemente cambiata, c’è chi protesta e minaccia di non aprire affatto l’attività e lasciare che, l’estate 2020, passi senza la loro partecipazione. E’ una scelta ma chi vorrà continuare a lavorare, sia pure guadagnando di meno, ma garantendosi comunque un incasso, sia pure meno importante, deve sottostare alle leggi e comportamenti che non sono frutto di fantasia. Dobbiamo abituarci a convivere con questo Covid – 19, che è tra noi ma può essere reso inoffensivo, con il nostro comportamento.

Bologna – Il ministro Speranza:” SSN di altissima qualità. Le risorse ci sono e vanno impiegate”

Il ministro alla Salute, Speranza, è intervenuto sull’importante problema dell’infezione da Covid – 19:” . ” Guai a pensare che la battaglia sia stata vinta e che tutto sia finito”. Una frase molto significava pronunciata a Bologna mentre si stava inaugurando il nuovo reparto di terapia intensiva – rete hub – completata all’ospedale San Massimo. Il ministro ha proseguito:” Credo che tutti siamo pronti per il più grande investimento mai fatto per il Servizio Sanitario Nazionale. Tutte le energie chi ci sono, vanno utilizzate per capire come costruire un nuovo Servizio Sanitario di grandissima qualità. Bisogna – ha proseguito Speranza – mettere fine alla stagione dei tagli, al comparto sanitario, in cui abbiamo messo meno risorse che negli altri servizi con una scusa per giustificare tagli ingiustificati. Oggi è tempo di investire, con coraggio che abbiamo, nella sanità che è uguale alla lotta alle diseguaglianze. Il Sistema Sanitario Nazionale ha retto, comprese le istituzioni, ma potevamo essere travolti, da scelte errate, assunte in precedenza. Il Sistema, nonostante tutto,  ha tirato fuori risorse straordinarie tanto da reggere come una diga, fatta da uomini e donne, che si sono prodigati oltre ogni previsione. Ma, il nuovo sistema deve riguardare tutte le patologie e non soltanto una emergenza”. Infine il ministro Speranza ha aggiunto:” Non c’è stata alcuna sottovalutazione del Covid – 19″. La reazione è stata immediata anche se l’incredibile, pandemia si è presentata improvvisamente ed ha trovato, personale pronto ad ogni sacrificio pur di onorare la loro appartenenza alla categoria più esposta alle infezioni”. Il quadro tracciato dal ministro è aderente alla realtà. Ma a Speranza va rammentato che, l’individuazione delle patologie e gli interventi adeguati, in un Servizio Sanitario Nazionale di alta qualità, la fanno gli uomini che non possono che essere tra i più bravi e preparati. Cioè si vuole aggiungere che la politica, nella scelta del personale, deve fare un passo indietro, dai manager all’ultimo infermiere. E’ la qualità del personale più delle stesse attrezzature che possono fare la differenza. e questa verità è stata negata per decenni. Questa la situazione sanitaria in Italia comunicata dalla Protezione civile: risalgono i contagiati 402 in più; Guariti e dimessi 163 mila 781 con un incremento di 1.886 unità;  decessi 85 in calo  e zero vittime  in Trentino, Sicilia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle D’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata . In terapia intensiva sono rimsti solo in 316 per i trasferimento in reparto di 22 unità ed infine malati 36.976 con un incremento d 1.433 unità.