Roma – “Fuoco amico” contro un governo M5S e Lega.

Movimento e Lega si muovono, a zig zag, per evitare di essere affondati, dal ” fuoco amico”. Hanno di tempo fino a giovedì per riferire, nuovamente al capo dello Stato, sullo ” stato dell’arte”. Le cannonate però giungono sul loro percorso. Dombroviskis:” Il nuovo governo continui a diminuire il debito”. Avramopoulos:” Speriamo che non cambi la politica migratoria italiana lodevole per quanto ha già fatto”. Insomma, fuoco di fila, proprio sui punti del contratto, segnati ancora in rosso, per diverse vedute tra M5S e Lega. Un caso? No! L’Unione europea teme che il paventato nuo vo governo, voglia rivedere i trattati e puntare ad ottenere che, chi è nell’Unione, sia trattato con lo stesso metro. Niente due pesi e due misure. Appare evidente che ci sia stata una reazione alle di chiarazioni di ” dirigenti europei lautamente pagati”.  Salvini ha usato i suoi toni:” Inaccettabile ingerenza. Siamo nel tratto finale. Se si trova un equilibrio tra le diverse visioni, si parte”. Di Maio ha  detto:” Più ci attaccano e più ci motivano ad andare avanti. Non ci sono differenze insuperabili. Speriamo fortemente di farcela”. L’Unione teme cosa? Certo avranno altri interlocutori ma, al meno per quanto affermato dai leader, del Movimento e Lega, non c’è volontà di rompere ma solo di rivedere, palesi ingiustizie, già subite. E’ invece più che naturale che Berlusconi, riabilitato alla vita civile e politica, chieda all’alleato Salvini di far saltare tutto, per poter riprendere in mano le redini del centrodestra, per vincere la prova elettorale. Così come è naturale che il Pd solleciti il Pre sidente a non dare più spazio a chi dimostra, già da ora, di non essere in grado di governare il Paese. Merkel e Macron pensino ai loro problemi che non sono di scarso rilievo. La Francia è bloccata da scioperi a catena per privatizzazioni selvagge e la Germania ha un governo con i socialdemocratici, tirati dentro per forza nella Grande Koalition, ma poco disposti a far governare la cancelliera come è abituata a fare. La musica è cambiata? Certamente sì e il futuro in Europea è tutto da costruire dalle fondamenta e non è detto che un governo democraticamente eletto  sia osteggiato.

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