Roma – Il premier incaricato privo di esperienza politica

Il Capo dello Stato dopo 90 minuti di colloquio ha incaricato il giurista, Giuseppe Conte, di formare un governo politico targato M5S – Lega. Mattarella è stato prodigo nel dare consigli al neo inca ricato che non ha alcuna esperienza politica ma è stato chiamato a guidare un esecutivo definito, da Di Maio e Salvini, di cambiamento. Subito dopo Conte ha affrontato, la foltissima schiera di gior nalisti, per la dichiarazione di rito. Ha accettato l’incarico con ” riserva” come vuole la forma e durante la dichiarazione, ha avuto momenti di palese commozione, più che giustificata. I “passaggi” più significativi:” Sarò l’avvocato del popolo”, ” l’Italia resterà sempre nell’Unione europea”, ” Il mio sarà il governo del cambiamento”. Immediate le reazioni. Salvini ha dichiarato:” Siamo pronti a partire” e Di Maio:” Inizia la terza Repubblica. A brevissimo tempo la lista dei ministri”. Le opposizioni hanno messo in evidenza che il Capo dello Stato ha dato l’incarico ad un non eletto con un curriculum da mettere sotto la lente da ingrandimento. Forza Italia e Fratelli d’Italia ” No a fiducia ad un governo a trazione M5S” mentre il Pd si propone, parte civile, visto che il premier incarica to si è autonominato ” avvocato in difesa del popolo”. C’è, nella nuova maggioranza, la preoccupazione di fare molto presto per evitare che lo spread salga e che lo Stato debba pagare interessi più elevati. Così come si vuole dare fiducia agli industriali, dopo la presa di posizione del presidente di Confindustria, peraltro non prevista dalla maggioranza giallo verde. Si può prevedere, dalle no tizie che giungono da Roma, che molto sollecitamente ci dovrebbe essere da parte del premier incaricato di sciogliere la riserva e quindi passare alla presentazione della lista dei ministri con imme diatezza. Il compito del nascente governo non sarà facile: le promesse fatte vanno mantenute e non ci sarebbe la copertura finanziaria se non aumentando il deficit. Inoltre Conte ha davanti una fit ta agenda di appuntamenti dall’Ue ai Paesi alleati e il giurista dovrà essere guidato: non è un politico e non è quindi in grado ad affrontare situazioni molto complesse.

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