Roma – In casa fino al 2 maggio. Il Covid – 19 potrebbe ripartire. Borrelli:” Dati buoni”

Da fonti qualificate, raccolte dai colleghi che lavorano per l’Agenzia Ansa, il governo è orientato a prolungare, di 14 giorni l’isolamento con un altro Dpcm, con scadenza  2 maggio. L’esecutivo ha tenuto nella giusta considerazione, le motivazioni e le preoccupazioni degli scienziati, sia dell’Istituto Superiore di Sanita e sia dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il pericolo è di tornare indietro, nella lotta al coronavirus, per la quantità di infetti in circolazione, non consente sortite. Dopo tanti sacrifici, il pericolo di ricominciare al sovraffollamento delle terapie intensive e degli ospedali, sconsiglia di riaprire una pagina che va chiusa, con il minore rischio possibile. Dopo Pasqua, cioè da martedì prossimo forse sarà autorizzata la riapertura, di alcune piccole attività della filiera, agroalimentare e sanitaria, osservando le norme sul distanziamento per contenere il virus. Intanto c’è stato il record dei guariti nelle ultime 24 ore: oltre 2000, ma ci sono stati 1.200 nuovi casi e 542 decessi. Dal canto suo Borrelli, ha svolto il suo compito di fare il punto della situazione, prima di volare a Milano, per un’importante riunione in Regione. I positivi sono 95.262 con un incremento di 1.1595 unità, quindi meno 99, di quelli contati ieri. Il 66% è a casa in isolamento e sono 63.084. i guariti 2099 oggi è nel totale 26.491. i decessi 542, nel totale ben 17.669. Borrelli, ha anche precisato  che negli ultimi 10 giorni, dall’inizio dell’epidemia, i nuovi contagi sono sta ti 3.836.  La sanità ha e sta trattando 139.422 unità nella loro totalità: compresi attuali positivi, guariti e deceduti e che il denaro giunto, alla Protezione civile, per donazioni volontarie è pari a 113 milioni. La notizia più triste  è che, i medici di famiglia e un oncologo, deceduti sono stati 103, dato fornito dalla Federazione degli ordini dei medici. E che il personale sanitario infettato ha raggiunto quota  13.522, un numero elevatissimo, che poteva essere evitato se, sin dall’inizio dell’Epidemia le Asl avessero fornito, indumenti e quanto altro necessario a chi era chiamato a stare in trincea, senza le indispensabili precauzioni. Giusta la rabbia e il malcontento tra questo personale, che non è fuggito ma ha combattuto, per cercare di far guarire i malati, trascurando o ignorando i rischi. Oggi è troppo facile dire, a medici e infermieri:” Siete degli eroi” o ” Siete i nostri angeli”. Si tratta di grossi problemi che vanno affrontati, in una sanità che ha mostrato carenze terribili, nell’affrontare casi come il coronavirus, che se ci fosse stata, un’organizzazione centralizzata e preparata, si sarebbero evitate tante morti e tantissimi contagi. Un discorso che si accenna soltanto, senza entrare nel merito della sanità privata, che pompa denaro dallo Stato e che ha dimostrato di non essere di alcun aiuto, non per l’epidemia, ma per una sanità accettabile, di micro interventi, per alleggerire, sia pure di poco,  le stracariche corsie ospedaliere, svuotate di corsa, per rimandare a casa chi non aveva urgenze. E non passi nemmeno la storia delle RSA che hanno responsabilità enormi. Strutture pseudo assistenziali, costose e per la maggior parte inaffidabili, per assistere pazienti molto avanti con l’età, che meriterebbero molto di più. Questa guerra al Covid – 19 ha scoperchiato una situazione purulenta più volte denunciata, dagli stessi operatori, i cui titolari, hanno finito per zittirli con minaccia di licenziamento e pagando stipendi molto al disotto degli scatti di anziani, straordinari ed altro. No, quets sanità la sanità va riformata e cambiato  il rapporto pubblico privato. Un  cambiamento necessario, come ampiamente dimostrato, per risparmiare una montagna di denaro oggi regalato. Si farà quello che appare giusto? Slo se la politica rimarrà fuori dalla porta del mondo della sanità.

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