Sindacati sul piano di guerra. Oggi, 12 e 17 dicembre migliaia di lavoratori a Roma, in Piazza Santi Apostoli, per far comprendere che Cgil, Cisl e Uil sono, per le riforme e il cambiamento del Paese e questo avverrà, o contro o con i lavo ratori, la scelta spetta alle forze politiche. Landini Furlan e Barbagallo non hanno lasciato tregua a legislatori e partiti. La mobilitazione è scattata ed ora le organizzazioni sindacali si attendono risposte positive. I punti sui quali i sindacati non intendono tornare indietro sono tre crescita: sblocco cantieri, infrastrutture e sviluppo Mezzogiorno. Le vertenze da risolvere positivamente: Almaviva, Alitalia, Mercatone, Conad e ex Ilva. Ma non è tutto i tre sindacati chiedono a gran voce anche: nuovo contratto P.A. e privati, assunzioni nel pubblico. Il leader della Cgil, Landini ha detto molto chiaramente: ” Noi non abbiamo paura, chiediamo il cambiamento del Paese che non può restare quello che è, per ottenere: avanti con la lotta. E rivolto agli amministratori dell’ex Ilva, il segretario Cgil Landini, ha affermato, ha avuto peli sulla lingua:” Basta a pensare come azzerare l’ex Ilva,. Avete fatto male ad andare in tribunale, tornate al lavoro in base all’accordo sottoscritto, noi non accetteremo mai che un solo lavoratore sia considerato un esubero”. La Furlan, segretaria della Cisl ha urlato:” Le multinazionali non hanno in Italia il permesso di utilizzare, il nostro denaro e le aziende, come se fossero un bancomat. Noi lotteremo fino in fondo e sarà molto difficile batterci: abbiamo 300 mila lavoratori che vivono nell’incertezza. Una massa di lavoratori che è poco disposta a cedere e restare disoccupati. E’ tempo che tutti sappiano che è iniziata, la settimana di lotta per il lavoro e alla fine tireremo le somme, che dovranno essere positive. Questo discorso vale per i datori di lavoro ma anche per i politici che fino ad oggi hanno cincischiato. Ora basta”.