Roma – Di Maio ai senatori 5S:” Dopo il Bilancio contratto per 3 anni su cosa fare”

Il ministro per gli Esteri Di Maio,capo politico del M5S, ha riunito i senatori per informarli che ” dopo la Manovra sarà stipulato un contratto di governo, andiamo avanti così – ha aggiunto –  come deciso anche sul Mes. Il contratto che vogliamo fare, sin dal prossimo mese di gennaio, perchè è giunto il momento  di mettere nero su bianco. Siamo tutti d’accordo  di lavorarci sopra appena ci sarà il via libera alla legge sul Bilancio. Credo sia utile che il Premier Conte, subi to dopo questa fase urgente, convochi i capi delegazione delle forze di governo, ci facciamo una giornata di pianificazione e poi mettiamo , i gruppi parlamentari a lavorare ed a fissare, dove e quando faremo gli interventi nei prossimi tre anni”. Di Maio, successivamente, ha incontrato i cronisti ai quali ha riferito dell’incontro ed ha soggiunto:” Li ho trovati compatti, quindi non rimane che andare avanti così come deciso”. Nessuno vuole la crisi, su questo non c’è alcun dubbio, ma che i senatori siano compatti, come affermato dal capo politico del Movimento, non è proprio così. Non sono pochi che si esprimono, in termini completamente diversi, per un governo composto da ministri che hanno for mazioni e culture politiche e sensibilità, in molti casi opposte. E poi, Di Maio continua a parlare di contratto, mentre il pd di Zingaretti ha già ripetuto più volte di no:” …tra partiti di una coalizione non c’è bisogno di un contratto ma di lavorare bene sugli obiettivi da conseguire”. In Senato la maggioranza ha numeri risicati e il Premier Conte deve chiamare,  Matteo Renzi, per essere sicuro sulla legge di Bilancio ma non avrà, vita facile, per gli obiettivi da raggiungere. Il leader di Italia viva è schierato, su posizioni diverse dal Pd e ,quest’ultimo partito, non intende farsi logorare nè da Renzi e nè dal M5S.  E’ indubbio che molto dipenderà anche dalle elezioni regionali, in Calabria ed Emilia Romagna. Se il centrodestra avesse partita vinta sarebbe ben difficile riuscire a superare anche queste sconfitte, dopo quella subita in Umbria. Il problema, tra Pd e M5S,  è che tutti e due i partiti non possono perdere, lo ripetiamo per l’ennesima volta, la loro identità che è determinante per la scelta degli elettori. Certo, va detto che la navigazione del governo, fino ad oggi, non è stato un esempio brillante di un vero accordo tra Pd e M5S, ed i motivi sono palesi. Sul Mes nessuno dei due partiti della coalizione, può metterci una pietra sopra, come se nulla fosse. Il Pd è per l’approvazione dello strumento di stabilità con l’attuale versione ma, non pochi parlamentari del Movimento sono preoccupati ed hanno chiesto ed ottenuto che Di Maio puntasse i piedi e decidesse il via libera, dell’attuale maggioranza, solo dopo che il pacchetto sarà completo. Di Battista è fermissimo su questo prudenziale stop e non è l’ultimo nel M5S. Ma da Bruxelles la risposta, proprio da un esponente del Pd è stata raggelante: ” A gennaio il Mes sarà approvato, va bene così, e il provvedimento che riguarda il sistema bancario, non è ancora politicamente maturo e non lo sarà nel breve tempo”. Quindi, il problema di oggi è solo rinviato e non saranno sufficiente, pochi mesi, per superare un ostacolo di questa portata.

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