Roma – Parigi taccia. I guai dell’Africa hanno un nome:” Francia”

Nell’Unione Europea non ci possono essere Paesi egemoni. Il vecchio Continente è stato per secoli, solo un campo di battaglia, che le attuali giovani generazioni hanno studiato sui libri di storia. Non bisogna essere, con Matteo Salvini o nella Lega, per comprendere l’immediata ostilità, che accende gli animi, verso chiunque, al di là delle Alpi, rimbrotta l’Italia per i porti chiusi unica soluzione, per una immigrazione incontrollata. Chiunque fa politica in Europa dovrebbe aver capito che, quel 34% di elettori che ha votato Salvini, condivide la sua politica soprattutto per aver bloccato, per quanto possibile, gli sbarchi di centinaia di migliaia di persone. Non si tratta di naufraghi ( il significato è su tutti i vocabolari) ma di parti del popolo africano che pagano, somme ingenti agli schiavisti, ottengono appuntamenti programmati con le Ong che raccolgono, tutti quelli che trovano in mare, avanzi di galera compresi, per fare rotta sull’Italia. Una strategia che è stata bloccata, dal governo italiano, offrendo in cambio: una immigrazione controllata in conformità con le leggi nazionali e internazionali e in ambito UE. In questo quadro è impensabile, o meglio è di pessimo gusto, dire agli italiani, che non sono razzisti ma non vogliono nemmeno essere invasi:” Aprite i porti”. Un messaggio che giunge da una governante francese, cioè da una rappresentate di un Paese che ha lasciato sugli scogli della Liguria centinaia di migranti, ha persino bloccato una donna, all’ottavo mese di gravidanza che tentava di passare da un valico delle Alpi, riportandola in Italia. La “lezione” giunge da un Paese i cui gendarmi, hanno più volte violato, i confini nazionali italiani, ( Bardonecchia insegna ) per riportare in Italia migranti, che erano riusciti nella loro impresa. No, questa lezione di politica immigratoria è inaccettabile e non perchè lo dice il ministro Salvini ma perchè lo affermano, l’80% degli italiani, volontà che va rispetta. La politica in un settore così importante, capisca il governo francese, non la può gestire nemmeno solo l’UE che comunque, è abituata a girare la testa dall’altra parte. Il problema è mondiale visto che in milioni, man mano che avanza il deserto, per il cambiamento climatico, dramma che si accoppia a, governanti di molti Paesi dell’Africa, corrotti, o che comunque non fanno nulla per le loro popolazioni. Ecco il punto: cosa significa dire all’Italia ” Aprite i porti?”. Suvvia è pur vero che la stupidità non ha limiti ma, se si arriva ad incarichi importanti, si ha il dovere di tacere e di guardare bene a quello che accade nel proprio Paese. Macron? Non c’è da aggiungere nulla a quello che hanno detto, i Gilet Gialli,  quella massa di francesi che ha messo a soqquadro, per mesi, il centro di Parigi ottenendo la solidarietà di una buona parte di francesi che ha appeso a auto, balconi e finestre, il simbolo dei dimostranti al posto della bandiera francese.

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