Qual è l’Unione Europea che possiamo immaginare dopo le elezioni di primavera? I nazionalismi ed i populismi avanzano e almeno in sei nazioni, i governi sono contestati dalla piazza per motivazioni, tanto diver se tra loro. C’è chi è contro l’attuale Unione vittima, di una tecnocrazia che ha soverchiato il potere politico, confinandolo a margine delle decisioni. Le piazze ribollono,, di popolazioni deluse in quanto confinate a limiti incredibili,di povertà ed abbandono nonostante, al potere ci siano governi eletti democraticamente. Eppure queste manifestazioni sempre più violente, avvengono dalla Catalogna fino all’Irlanda, per non parlare della Francia, giunta al “XIII atto”, Polonia, Ungheria, cechi e slovacchi fino alla poverissima Romania. Quale Parlamento europeo potrà venire fuori, da tanta confusione di rivendicazioni tanto diverse tra loro? Quale assetto potrà raggiungere L’Unione Europea, dopo il mea culpa del Presidente Juncker che, solo in vista delle elezioni, ha ammesso che è stato sbagliato colpire così duramente la Grecia, con la famosa Troika, il Portogallo, la Spagna, l’Italia, per non parlare dei Paesi dell’ex Est europeo? Queste domande non bisogna porsele dopo le elezioni d primavera ma prima, per scegliere se procedere nel senso federalista o se continuare a credere che, 27 nazioni, possono essere tenute insieme soltanto dal dio euro. Domande subito per evitare una paralisi delle istituzioni europee inevitabili, se i popoli voteranno così come oggi viene palesemente detto. Trump, che è solo imprenditore ma non politico, all’atto del suo insediamento alla Presidenza degli Stati Uniti, disse una frase molto precisa che meravigliò:” L’UE non è nulla, una scatola vuota. Noi tratteremo i nostri interessi, nazione per nazione, così come, in effetti, sta avvenendo. Ma non è tutto, e a questo calderone di incongruenze ci aggiungiamo anche Brexit, la frittata è fatta. De Gasperi e Aden auer che volevano far del vecchio Continente terreno di pace e prosperità avranno d i che girarsi nella tomba. Il loro ideale tradito e calpestato.