Roma – Salvini, non ha potuto gioire: UE:” Conti a posto o infrazione”

Il vice premier Salvini, non ha avuto nemmeno il tempo di alzare il cartello   con la scritta”  Italiani Grazie”. Non ha avuto nemmeno l’opportunità di terminare, una serena conferenza stampa o di ricevere le congratulazioni, per l’incredibile successo ottenuto, raddoppiando di voti ottenuti, alle politiche del 4 marzo, dell’anno scorso: 17 – 34% che ha avuto l’annuncio, di una lettera dell’Unio ne Europea, in arrivo, per i conti fuori posto, del 2018. La missiva è chiara: o l’attuale esecutivo provvede oppure rischia, un’infrazione di 3,4 miliardi, di euro. Questo annuncio è stato preso molto male dal vincitore delle elezioni tanto da dire:” Chi ha  firmato la lettera sa, che i risultati elettorali  si sono appresi da alcune ore e che li stiamo ancora valutando: il popolo si è espresso! Non conosco il tenore della lettera ma mi dicono ricalca i vecchi schemi:” tagliate, mettete la patrimoniale, aumentate l’Iva, strozzate gli italiani: no. Questa volta hanno sbagliato indirizzo”. Credo che per il risultato ottenuto potrò trattare con i tecnocrati e politici Ue e sostenere che il nostro governo non affamerà nessuno. Noi vogliano sistemare i conti, ma questo è possibile solo favorendo la crescita”. Salvini sostiene, economicamente è soluzione migliore, che l’Italia ha necessità: di investire, produrre, costruire nuove infrastrutture, sistemare strade, autostrade, scuole, ospedali, porti, abitazioni e dare lavoro. Solo con una crescita importante è possibile, abbattere il debito, altrimenti ci viene chiesto di impoverire ancora ancora di più i nostri cittadini, molto di più di quanto avvenuto con i governi Monti e Gentiloni. Le elezioni europee – ha proseguito Salvini – hanno cambiato dei rapporti di forza a Bruxelles ed ora l’UE deve studiare nuovi criteri: non può chiedere di aumentare le tasse  per coefficienti impossibili che si sono rivelati sbagliati: altra austerità? No basta”. Il vicepremier leghista ha ritenuto, questa lettera partita appena aperte le urne, una vera provocazione e vorrà dire la sua, unitamente ad altri partiti, che hanno cambiato la geografia del Parlamento europeo. E’ un’impresa molto difficile quella che sta per intraprendere non solo la Lega, ma si crede l’intero governo italiano,  per discutere con una Commissione che rimarrà in carica, almeno fino ad ottobre, con norme scritte e approvate. Per evitarle vanno prima cambiate, se la nuova Commissione lo riterrà utile e opportuno. Si preannunciano battaglie durissime e, senza farsi illusioni, dall’Unione Europea è impossibile uscire.

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