Roma – Di Maio:” Vertice di governo. Non lascio: nessuno l’ha chiesto”

Il vice premier del M5S, Di Maio, ha tenuto la conferenza stampa, ed ha risposto, alle domande dei giornalisti un pò impacciato, dopo un suo breve intervento. Ha ammesso di aver preso una lezione politica, dopo la lettura dei risultati elettorale per le europee, si è congratulato con la Lega per il  risultato ottenuto ed anche con il Pd che ha conquistato, un secondo posto tra i partiti, che non era nelle previsioni degli stellati. Di Maio ha aggiunto che nessuno ha chiesto le sue dimissioni e che ha avuto un colloquio con il Premier Conte, perchè promuova un vertice di governo. Di Maio, chiaramente scosso dal risultato elettorale, inaspettato, non ha fatto cenno, anche nelle risposte, ad una crisi di governo. Anzi ha tenuto fermo il riferimento al contratto e alle riforme da fare con la Lega. Una conferenza sofferta, come appare evidente, di un vertice di una forza politica che ha subito, un crollo verticale di circa 15 punti. Ed ha anticipato che il Movimento ha perfettamente compreso che deve radicarsi sul territorio cosa che inizierà a fare subito. Il vice premier del Movimento ha elencato le riforme da fare dal salario minimo, alla risoluzione di crisi aziendali fino alla riforma fiscale. Dalla conferenza stampa, si evince chiaramente che Di Maio, dopo aver  avuto colloqui, con Grillo e Casaleggio, ha palesato che non ha nessuna intenzione di aprire una crisi di governo nemmeno di cedere, più di tanto, ad una Lega esuberante: ” Il numero dei parlamentari 5S in Parlamento –  ha precisato il capo politico del M5S – anche dopo le europee, sono sempre gli tessi”. Un modo per dire, all’alleato Salvini, che non pensi, di poter spadroneggiare, alle Camere e nel governo. La realtà della sconfitta del Movimento va ricercata nel fatto che non ha potuto attuare la ” rivoluzione”  di Beppe Grillo, per mancanza di una maggioranza assoluta e che il M5S forza di “sinistra” ha dovuto, per formare un governo, accettare e approvare riforme e comportamenti, che non sono nel suo Dna. Il governo andrà avanti? Al momento non ci sono le condizioni per un divorzio tra 5S e Lega, in coalizione per forza, ma le differenze sono talmente evi denti che, prima o poi, finiranno per rendere impossibile la prosecuzione di una ” prova” tanto ardua quanto difficilissima.

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