Roma – Salvini ribadisce: “Nessuno sbarcherà illegalmente “

Il ministro, all’Interno Salvini, è più che deciso a proseguire la strategia del governo: ” porti chiusi”, inaugurata, dal rozzo ministro dell’oltre Po, e poi fatta propria dal governo italiano. Una decisio ne che punta in più direzioni: non consentire ai trafficati di esseri umani, di continuare ad arricchirsi e di evitare, un’invasione di immigrati, dei quali non si sa nulla: chi sono e se hanno o meno il diritto d’asilo. Salvini, oltre che a temere che tra i migranti si possano infilare terroristi ha, più volte proposto all’Unione  Europea, di organizzare con l’assistenza dell’ONU, un’immigrazione con trollata e suddivisa, tra tutti i 28 Paesi dell’UE.  Salvini non ha avuto, risposte esaustive, dalla Commissione in carica e non ha avuto scelta, insieme al governo e maggioranza parlamentare: blocca re l’immigrazione sine die. Ed oggi è tornato, sulla Sea Watch, al largo di Lampedusa, fuori dalle acque territoriali, da 13 giorni. Il ministro ha precisato:” La Sea Watch in Italia non ci arriverà nemmeno a Natale. In 13 giorni, incrocia davanti alle nostre coste, ed ha consumato un tempo sufficiente per portare i migranti, se avessero davvero a cuore la missione umanitaria, in Olanda per poi fare ritorno in Mediterraneo. L’Italia non si fa dettare la linea da una Ong che non rispetta le regole”. Dalla nave giungono, messaggi dei migranti, su Facebook.  Non riescono più a rimanere in mare e chiedono aiuto alle persone che stanno a terra:” Qui manca tutto, non possiamo alzarci e camminare, siamo stremati: fateci scendere”. Un appello, strappacuore, raccolto da Don Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele:” Far sbarcare i migranti è una questione di civiltà. Quello che sta accadendo è un crimine”. Ma Don Ciotti che stimo ed apprezzo molto per il suo impegno civile, spesso rischiando anche la vita, dovrebbe rivolgersi anche all’Unione  Europea, all’ONU e alle miriade di organizzazioni umanitarie internazionali, con le quali lavorano dipendenti e volontari perchè aiutino, i Paesi mediterranei, soprattutto l’Italia impossibilitati ad aprire le porte ad un’invasione, non solo temuta ma molto sicura, solo se ci fosse un minimo cedimento da parte del ministro Salvini e del governo. Spesso si parla con il cuore, come è il caso di Don Ciotti o del Santo Padre, senza prevedere quello che accadrebbe, alla nostra società,  senza un controllo preventivo. Certamente sì all’accoglienza ma con discernimento, non solo dei governanti italiani ma dell’Unione Europea ed anche di altri Stati che hanno vastissimi territori disponibili. Si deve affrontare un’ immigrazione biblica e un problema così gigantesco, se lo affrontasse solo una nazione, sarebbe governata da folli.

Lascia una risposta