Roma – Si rendano sicure l’A24 e A 25. Le parole non bastano!

La società che gestisce l’ A24 e A 25 deve decidere se assumere decisioni per i viadotti ritenuti, dal ministero per le Infrastrutture, pericolosi. Il ministro Toninelli è stato chiarissimo spetta a chi è concessionario as sumere decisioni di questa gravità, da lui stesso constatati, unitamente, ad un ispettore ministeriale. L’incontro, tra ministro e società concessionaria, ci sarà soltanto mercoledì prossimo, ma intanto sui viadotti, an che quelli ritenuti più pericolosi, il traffico continua normalmente. L’opinione pubblica commenta negativamente la situazione che si è creata, venuta alla ribalta, solo dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, al trimenti nessuno, Iene comprese, si sarebbero interessati a verificare la sicurezza dei viadotti, sospesi su pilastri discutibili. Trovare una soluzione spetta alla concessionaria? Ma se non dovesse ritenere pericolose alcune tratte tutto rimarrebbe così com’è oggi. Oppure il ministero dovrebbe intervenire, per ragioni di sicurezza del traffico? Scaricare le responsabilità è uno sport tutto italiano: siamo tutti bravissimi. Ma in que sto caso sono in gioco o no vite umane? E se l’ispettore ministeriale ha detto che il pericolo c’è, da quel momento in poi, sussiste una responsabilità doppia: quella della concessionaria e quella ministeriale. Inoltre i costi chi li de ve sostenere? Il ministro, Toninelli, continua a sostenere che tutte le concessioni vanno riviste, per limare i guadagni o per decidere, un intervento diretto dello Stato o dell’Anas. Tutte soluzioni da ve nire ma il pericolo se c’è veramente va eliminato, prudenzialmente chiudendo le tratte, ed eseguendo i lavori di straordinaria manutenzione. Ma la Regione Abruzzo c’è? Non sembra sia interessata al problema del la sicurezza delle autostrade che collegano l’Abruzzo al Lazio e a Roma. Un totale assenza molto preoccupante.

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