Tripoli – Due gommoni capovolti 150 morti annegati

150 morti affogati a 120 chilometri dalla costa libica. I migranti su due gommoni con 300 persone a bordo, senza nemmeno un salvagente, spinti dagli schiavisti che operano indisturbati sulla co sta di uno Stato che non c’è, si sono capovolti. All’arrivo delle motovedette libiche, i marinai si sono trovati davanti ad una tragedia: hanno salvato circa il 50% che ha resistito, in acqua, fino all’arrivo dei soccorsi ed hanno tratto in salvo, chi era sopravvissuto, ad un’altra tragedia. Il portavoce dell’Unchcr, Charlie Yaxley si è limitato a dare la notizia dei morti affogati. Il mondo guarda a questa pesante realtà, per la coscienza di chiunque, ma dall’ONU all’Unione Europea non vengono assunte iniziative per un intervento incisivo, sia sulla costa libica  e sia per la creazione di corridoi umanitari, aerei e marittimi, che sottraggano agli schiavisti e torturatori, chi ha diritto dell’aiuto internazionale. Nulla di nulla il trattato di Dublino è ancora in vigore e, ci sono Stati dell’UE che sostengono tesi bizzarre: i migranti devono trovare i porti aperti, solo nei Paesi più vicini, alle zone controllate dagli schiavisti. La ripartizione dei migranti fra tutti i 28 Stati dell’Unione è un progetto che non trova nessuna concretizzazione. Davanti a tanta immorale inerzia, giustamente Italia e Malta, si rifiutano di accogliere decine di miglia di disperati tra i quali nessuno può escludere si nascondano terroristi, pronti a mettere a ferro e fuoco l’Italia, che ha sul suo territorio il Vaticano. Questa è la civiltà del vecchio Continente, questa è la realtà che va superata in modo da evitare che il Mediterraneo continui ad essere il cimitero di migliaia di migranti.

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