Tripoli – Strage di bimbi in un container. Il mondo “civile” decida!

Strage di bambini in un container merci, di norma usato per trasportare carne o pesce. E’ accaduto in Libia, nei pressi della città di Zuara, poco distante dal terminal di gas e petrolio, Mellitam, ad Ovest di Tripoli. In questo luogo si trovano gli schiavisti che imbarcano migranti verso l’Italia e l’Europa. Nel container, secondo la direzione per la sicurezza libica, c’erano stipate oltre 90 persone, partiti da Pesi sub Sahariani, tutti ricoverati in condizioni critiche. Nello stesso container, la sicurezza, ha trovato anche i cadaveri di una donna e di un ragazzo. Notizia terrificante a migliore dimostrazione che i trafficanti, utilizzano tutti i mezzi per eludere i controlli, ammesso che ci siano, pur raggiungere il risultato di imbarcare, in condizioni di massima insicurezza, quante più persone possono, in quanto hanno riscosso il denaro o l’oro chiesto. Una notizia da brivido che chiama a decisioni immediate, tutte le nazioni civili ovunque si trovino, per un intervento epocale: strappare, se necessario anche con la forza, questo drammatico mercato dalle mani di schiavisti che, per guadagno, non tengono in alcun conto la vita delle persone. Non appare il caso di tergiversare: i popoli civili, non possono che varare due interventi urgentissimi: investire molto denaro nei Paesi africani per at tiv re un’economia sufficiente e creare, sotto l’egida dell’Onu, campi di riconoscimento e verifica dello status di chi arriva in Libia, per poi organizzare un traghettamento legale, verso i Pesi disposti ad ospitare i rifu giati, in  minima parte, secondo la polizia, dei tanti sbarcati. Nessuno si crede possa rimanere inerte su quello che sta accadendo e non può essere compito, va ribadito, di una sola nazione affrontare un problema che si va ingigandendo ogni giorno di più. Così come non può essere nemmeno compito delle Ong far fronte ad una tale condizione di illegalità.

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