Berlino – Wong, pro Hong Kong, chiede aiuto all’UE. Ma il territorio… è cinese

Il leader della protesta, anti cinese, per ottenere piena libertà di Hong Kong, è giunto a Berlino. Joshua Wong, ha tenuto una conferenza stampa per sostenere che, la vicenda della sua città degli affari è come la storia di Berlino, post guerra mondiale e che è al centro, di una nuova guerra fredda. Il giovane di soli ventidue anni è giunto in Germania per chiedere che l’Europa ( non si vede perchè non ha scelto Bruxelles) intervenga, sul governo di Pechino, ed assuma la stessa posizione dei milioni di dimostranti. Wong cerca di ignorare, o meglio di tentare di superare la storia di quel territorio dove sorge Hong Kong, consegnato dal Regno Unito alla Cina. Di conseguenza la grande metropoli costruita è cinese a tutti gli effetti. Per questa ragione, nessuna nazione al mondo, potrà intervenire così come è accaduto per la Catalogna, regione spagnola, che con un referendum, pensava di ottenere, il distacco dalla Spagna, per Costituzione Stato unitario. Anche in Catalogna ci furono appelli all’Europa e all’Onu ma la risposta fu una soltanto:” Non si può fare nulla si tratta di problemi interni alla Spagna”. Wong, il giovanissimo leader, deve tentare di trattare con il governo di Pechino che fino ad oggi, si è limitato a schierare alcune unità delle sue truppe, fuori dalla metropoli degli affari, non solo orientali, ma di tutto il mondo. L’Unione Europea può chiedere che la polizia non adotti metodi brutali – come ha denunciato Wong – durante l’incontro con la stampa e potrà raccomandare al governo di Pechino di non usare la forza. Ma è bene che si dica che le pesanti vicende, che durano da mesi a Hong Kong, non scateneranno una nuova guerra fredda e diventerà solo elemento di valutazione, dei rapporti da mantenere con la Cina. Immaginare uno scenario diverso non è possibile.

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