Il Santo Padre è giunto ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi dove rimarrà per tre giorni. Si tratta del 27° viaggio papale che ha toccato ben 41 Paesi ed è, il primo Pontefice a recarsi nella penisola araba, culla dell’Islam. Francesco, come è previsto dal cerimoniale, parteciperà ad un incontro intereligioso sulla fratellanza umana. L’incontro avverrà con altri 700 leader delle diverse religioni. Il Papa avrà al suo fianco il Grande Imam di A l – Azhar, Ahmad Al – Tayyeb. Martedì prossimo incontrerà la comunità cattolica locale formata, prevalentemente, da immigrati filippini e indiani. La celebrazione, della grande Messa Pubblica, avverrà alla Zayed Sports City, la prima celebrazione pubblica, alla quale prenderanno parte, circa 135 mila fedeli che giungeranno da tutta la penisola. Un grande Papa, che con i suoi continui richiami alla realtà dei credenti, ha finito per ottenere quello che era impensabile prima che venisse chiamato al Soglio di Pietro. Papa Francesco, spesso osteggiato da una parte delle gerarchie e sacerdoti, poco propensi a seguire il suo insegnamento che poi, altro non è che l’attuazione del Vangelo, ha raggiunto una mèta che coltivava, nel suo essere sin da quando era sacerdote nelle zone più povere, delle realtà metropolitane. Cristiani e cattolici gli devono molto in quanto è riuscito, dopo un impegno spesso al limite del possibile, a mettere la barca di Pietro a dritta e, contro i troppi, in Vaticano e fuori dalle mura leonine, ha proseguito il suo ” viaggio” guidato dallo Spirito Santo. Mai nessuno lo avrebbe mai immaginato che giungesse nella culla dell’Islam con la Croce del Cristo, senza arrecare offesa a nessuno, come il più umile tra gli umili.