Ankara – L’offensiva turca si complica. Esercito siriano in difesa dei curdi

Il Presidente della Turchia, Erdogan, gioca la sua partita, con l’Operazione ” Fonte di Pace”, lanciata in territorio siriano con un chiaro obiettivo:” eliminare i curdi dalle zone di confine con la Turchia, considerati terroristi”. Ed infatti, il Presidente ha dichiarato:” Via i terroristi e mi fermo”. Fino ad oggi, secondo il ministro dell’interno di Ankara, sarebbero stati eliminati 637 terroristi, notizia corrtetta, dal Presidente che ha precisato ” ne sono stati uccisi 556″. Inoltre Erdogan, ha voluto puntualizzare che i turchi non hanno mai fatto stragi di civili e che non riceverà la delegazione americana, guidata dal vice Presidente, Mike Pence. ” Incontrerò, quando verrà Trump”. Una sfida, all’Amministrazione americana da non sottovalutare anche se, appare evidente, che Erdogan, prende tempo perchè non ha intenzione di fermarsi.   Pone delle condizioni inaccettabili, per gli Stati Uniti, che si vede respingere una delegazione, con capo il vice Prence, come è sempre accaduto, in analoghe situazioni. Infine il Presidente turco, che ha avuto notizia che, leader curdi vorrebbero incontrarlo ed  ha risposto con una chiara valutazione:” Non è mai accaduto nella storia della Repubblica turca che lo Stato si siede allo stesso tavolo con i teroristi. E non lo faremo ora”. Un modo per  far sapere checonsidera tutti i curdi dei terroristi. Intanto, l’esercito turco, comincia a trovare una resistenza, lungo l’autostrada che da Aleppo, raggiunge il confine iracheno. I curdi hanno saldato l’organizzazione della resitenza con l’esercito regolare siriano che li ha raggiunti per fermare l’avanzata turca. Violenti combattimenti ,sono in corso con milizie arabe filo Ankara. Cioè, fino ad oggi, non è avvenuto lo scontro tra i due eserciti regolari turco e siriano, qualora accadesse sarebbe la guerra, tra due Stati che incendierebbe, l’intera regione. Non a caso il Presidente Putin, ha invitato Erdogan ad essere più cauto e di recarsi a Mosca per poter parlare. I russi hanno un ruolo determinante nell’area: hano sconfitto l’Isis, con l’aiuto determinante dei curdi e non voglione mettere in discussione, il frutto di una vittoria che coincide, con un “investimento ” non solo politico in tutta la regione. Ma Putin non vuole nemmeno perdere, gli ottimi rapporti che ha con la Turchia di Erdogan, membro della Nato, ma buon amico della Russia. L’unico parlamentare filo curdo che siede nel Parlamento turco, Hisyar ozioy ha dichiarato:” Il mondo faccia aumentare, la pressione sul Presidente Erdogan perchè si fermi, altrimenti con l’operazione in corso distreggerà tutte le forze curde”. Appare evidente che le Sanzioni non fermeranno, l’offensiva scatenata dalla Turchia che vuole chiudere i conti con i curdi, popolo fiero e durissimo che cerca una sua collocazione geografica e il rispetto dei “confinanti”. Oggi hanno un alleato prezioso, il  Presidente siriano Assad, che ha più volte ringraziato i curdi, per essere stati determinanti nell’eliminare l’Isis, ma bisogna porsi la domanda: sarà sufficiente?

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