Berlino – La Conferenza sulla Libia si apre con tante incognite

Vigilia di profonda incertezza sta caratterizzando, la Conferenza di Berlino, per il cessate il fuoco in Libia e per avviare, un processo di stabilizzazione. Oggi il generale Haftar ha voluto dare, un segnale chiaro, di chi comanda in quel Paese. Ha ordinato e fatto chiudere, secondo i nostri servizi di sicurezza, i terminali di Ras Lanuf, Brega e Al Sidra, tutti situati a Est. La missione Unsmil, dell’Onu, ha espresso grande preoccupazione per gli effetti che si riverseranno sul popolo libico che rimarrebbe, senza il denaro, per pagare stipendi e pensioni. I barili in meno sarebbero già 700 mila ma si parla di raggiungere il milione. La tensione tra Serraj e Haftar, qualora ve ne fosse bisogno, continua a crescere, secondo i suggerimenti di chi, indirettamente influenza, i due leader libici. Dal canto suo, il Presidente della Turchia Erdogan, ha lanciato un avvertimento all’Europa che va preso nella dovuta considerazione per i rischi che comporta soprattutto per Italia, Grecia e Malta, Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Cosa sostiene Erdogan:” Attenzione, l’Unione Europea deve trarre lezione su quello che è accaduto e deve difendere, a spada tratta, il governo legittimo di Serraj. Se cadesse, i miliziani Isis che hanno perso, in Iraq e Afganistan, troverebbero terreno fertile in Libia e, cercherebbero di riorganizzarsi, per tornare in piedi. I rischi per l’Europa sarebbero impliciti in quanto si tratta di miliziani che combattono o, si trasformano in terroristi, per denaro. Sulla Conferenza di Berlino soffiano venti contrari e, fino a questa sera, non si intravede come si possa raggiungere, un accordo permanente di cessate il fuoco, tra i contendenti. Se si raggiungesse alla firma di un trattato finale di sospensione di operazioni militari, l’Italia, qualora l’UE e l’ONU, si dimostrassero favorevoli all’invio di caschi blu, non sarebbe contraria ad una missione di pace spostando i militari nei contingenti in M.O. al nuovo compito. Una disponibilità, quella italiana, caldeggiata con prudenza da Conte che va discussa, con molta attenzione, dal Parlamento.  Anzi, meglio sarebbe una missione, di caschi blu dell’UE, senza esporre un solo Stato, come l’Italia, che ha dei trascorsi storici coloniali proprio con la Libia. Trascorsi che non vanno sottovalutati per come potrebbero reagire i libici. La Conferenza di Berlino si aprirà con tante incognite e ci saranno sicuramente, il Presidente Putin e il Segretario di Stato americano Pompeo, ( dopo tanto gli Stati Uniti si interesseranno del Mediterraneo?) Chissà per quale motivo ci sarà un suo potente rappresentante forse, per la continua, crescente ed apprezzata  partecipazione russa. auguriamoci tutti che la Merkel riesca a raggiungere, un risultato positivo, uscendo fuori da una condizione di estrema difficoltà e di interessi contrapposti sulla Libia, dove si gioca anche parte del  il futuro dell’UE, Italia, in testa. Nessuno dimentichi che il trattato di Dublino non è stato cancellato e chi sbarca in Italia, dobbiamo tenercelo.

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