Bruxelles – Tajani: ” Sia pubblica la documentazione dell’Ema ad Amsterdam”

Il giallo della decisione di assegnare ad Amsterdam la sede dell’Ema, che deve lasciare Londra dopo la Brexit, è sempre più fitto. Come noto, la commissione ad hoc, ha pareggiato sulla scelta della città e, come vuo le il regolamento, in questi casi decide la monetina, o altro sistema, non guidato. Così è stato fatto. Ma dietro la decisione dei rappresentanti degli Stati che hanno votato per l’Olanda c’è l’incomprensibile giallo. La sede per ospitare, l’importante struttura di ricerca e ” collaudo” dei farmaci, non esiste ma è solo un cantiere. I lavori richiederanno almeno un anno e, il governo olandese, vorrebbe ospitare provvisoriamente l’Ema in un caseggiato piccolo, tanto che la direzione e i ricercatori, hanno detto che è inadatto. E poi due traslochi in 12 mesi sono troppi per questa delicata struttura. L’Italia che aveva offerto l’edificio più prestigioso a ha perso per sfortuna ma è il pareggio che non regge. I membri della commissione non sapevano che la sede di Amsterdam era da costruire. E quindi  non è affatto un caso che il Presidente dell’Europarlamento ha inviato una lettera a Jean – Claude Juncker “perchè vengano acquisti, dall’Europarlamento, tutti i dettagli dell’offerta, per garantire una completa e accurata informazione sulla soluzione proposta”. Tra i membri che hanno assegnato l’Ema all’Olanda c’è chiaro imbarazzo. L’Italia ha già pronto l’intero fabbricato per ospitare a Milano, subito la sede dell’Ema. Non si vorrebbe che, ancora una volta, la decisione di un pareggio, tra una sede che non esiste e l’altra che è pronta, sia stato frutto d accordi  “Nord contro il Sud” il che sarebbe intollerabile.

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