Colombo – Pasqua di sangue. Strage di cristiani: 207 morti e 450 feriti.

L’odio religioso in soggetti fanatici, tanto da trasformarsi in kamikaze, pur di uccidere  è realtà. La strage avvenuta nel Sri Lanka, a Colombo ed in un’altra città, è la dimostrazione, al di là delle 207 vittime destinate ad aumentare e dei 450 feriti che c’è ,tra i musulmani, una quantità imprecisabile di terroristi. Si tratta di soggetti da scovare ed isolare, un lavoro molto difficile che non spetta ai cristiani, vittime di tanta cieca ferocia. Spetterebbe ma solo in parte alle forze dell’ordine e ai servizi già fortemente impegnati i fanatici. Questo è un compito che dovrebbero svolgere le massime autorità religiose musulmane e gli Imam: predicare, amore e rispetto di chi crede in un altro Dio, comportamento che non avviene sempre. La polizia dello Sri Lanka, già da dieci giorni, aveva avvertito, il cardinale di Colombo Ranijth, che ci sarebbe stato un attentato. E l’alto prelato oggi , dopo la strage, si è preoccupato di scindere, la responsabilità dei terroristi islamici che hanno compiuto la strage, dai vertici musulmani. Politica o strategia  anche se, il cardinale  ha poi aggiunto:” I responsabili vadano puniti severamente”. Il problema del terrorismo c’è ed è reale e riguarda ogni parte del mondo. E se questo è comprovato dai fatti, occorre difendersi da questi fanatici perchè vengano fermati in tempo prima che nel nome di Allah, si facciano saltare in aria con le bombe attaccate alla cinta, pur di uccidere i cristiani.  Ovviamente costernato il Santo Padre che ha dato, l’annuncio della strage  mentre celebravano la Messa per la resurrezione del Cristo. Francesco ha dato il triste annuncio in Piazza San Pietro, ai 70 mila cristiani che erano convenuti, per la benedizione e non sapevano nulla della strage. Sottovalutare i problema è da stolti: occorre tenere la  guardia sempre molto alta. La strage mon poteva mancare di essere tristemente commentata, con misura e determinazione, dal Presidente Mattarella, dal ministro degli Interni, Salvini e dal Presidente del Consiglio Europeo Tajani.

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