Davos – Governo Conte sicuro e all’attacco. Ma gli Stati si coalizzano

Al Forum di Davos, le tensioni tra le varie nazioni stanno venendo fuori, come era inevitabile, per il clima teso che domina oggi l’Unione Europea. In mattinata c’è stato, una specie di ultimatum:” Se l’Italia non riaprirà i porti  l’operazione Sophia sarà annullata”. A nulla è servito l’invito italiano, a rivedere le regole d’ingaggio ed evitare che, le navi da guerra impegnate per bloccare i flussi, finissero per continuare a sbar care tutti i migranti, sulle sponde della Libia e di altre nazioni, in Italia. Questo argomento è rimasto tabù, come se non esistesse.  Al Forum, il premier Conte ha rilasciato un’intervista alla Bloomberg TV per affermare:” II Pil italiano nel 2019 può essere dell’1,5%. Ed incalzando il giornalista, che poneva le domande, ha aggiunto:” Possiamo dire che la BCE, Banca Centrale, non ha poteri per valutare adeguatamente la situazione? Appare chiaro – ha aggiunto Conte – che con l’attuale sistema la vigilanza bancaria è insufficiente”. Poi è stata la volta, del ministro all’Economia, Tria intervistato dalla Reuters:”  L’Italia centrerà tutti gli obiettivi di deficit del 2019 e non avrà bisogno  di manovre correttive”. Il ministro ha poi esposto il parere del governo, sulla fusione della rete telefonica fissa, tra Telecom Italia e Open Fiber:” Il governo non avrebbe motivi di mettersi di traverso: maggiore efficienza e minori costi”. Ma il Premier Conte non ha mancato di mettere in buona evidenza, il gruppo Fincantieri – Stx, affermando:” Non si comprende il motivo per cui la Francia abbia sentito il bisogno, di far intervenire la commissione europea, in modo anomalo”. Ma il motivo – aggiungo – è chiarissimo, è un piacere di Macron alla Cancelliera Merkel, preoccupata  che operi un colosso, nella cantieristica, non solo commerciale ma anche militare, che mette all’angolo, quella tedesca. Infine – ha affermato Conte -” Se la Francia vuole mettere a disposizione il proprio posto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, lo faccia ma in un contesto europeo, di modo che ci si possa confrontare, per la soluzione migliore”. Il clima che si respira a  Davos lo si capisce da queste dichiarazioni e da prese di posizione, sbagliate o frettolose, assunte da uomini di governo prima del tempo. Certo è che L’Italia sta giocando un ruolo, certamente importante, ma pericoloso. I governi devono garantire presente e futuro alle popolazioni e l’attacco continuo può dare frutti acerbi e indigesti.

 

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