Napoli – Festa per i 10 anni del M5S. Sarà un partito come gli altri

Festa a Napoli, Mostra d’Oltremare, per i 10 anni della fondazione del M5S  di Beppe Grillo, oggi guidato anche da Davide Casaleggio. Di quel Movimento utopistico delle democrazia diretta non c’è più nulla. Il Movimento, davanti ai risultati elettorali, 33 alle politiche del 2018 e 17% alle europee, ha preso atto che deve subire una profonda trasformazione, diventare cioè un partito come tutti gli altri, cercando alleanze con forze politiche depurate, considerate da Grillo, il peggio del peggio. Una opinione condivisa da una buna parte degli italiani. Così i 5S con Di Maio, capo politico nominato sul campo, prima ha tentato un governo con la Lega di Salvini, finito male. Successivamente ha varato la coalzione, con il Pd di Zingaretti e con altri cespugli della sinistra italiana. Ed infatti, Di Maio, ha già annunciato che verranno nominati, 80 o 90 responsabili, per fare politica nelle regioni e comuni, per radicarsi sul territorio: la democrazia del web non basta ed i risultati parlano chiaro. Inoltre sempre Di Maio, davanti ad un popolo festante, che tra politiche ed europee ha perso il 50% dei voti, è stato chiaro: il Movimento si trasformerà e l’esperimento per le regionali in Umbria, dove se vince Biancone, il candidato senza bandiera, con i voti del M5S e del Pd, formerà una Giunta dove non ci saranno assessori politici. Il capo del Movimento ha aggiunto anche che non ci sono altri accordi, con il Pd, nè per le altre regionali e nè per i Comuni. Appare evidente che Grillo, Casaleggio e Di Maio,  vogliono tenersi le mani libere, per le ulteriori decisioni che dovranno prendersi. Tutti contenti e felici di come vanno le cose? No. Di Battista non è allineato con queste decisioni e, il Presidente della Camera Fico, ha detto cose importanti se si interpreta con attenzione:” Chi non trova sintesi, chi vuole avere sempre ragione e pensa solo al proprio ego, porta scisioni e controscissioni, cosa che il Movimento non si può permettere. noi dobbiamo alimentare la partecipazione, tutti insieme, per gli obbietivi posti. Basta con i dissidenti”. Così i 5S festeggiano e intorno allo stesso tavolo Grillo, Casaleggio, Di Maio, Costa e Gunter discutono il futuro del M5S. E mentre il Pd, comincia a temere, la concorrenza del Movimento che si sta trasformando in partito di sinistra, con regole innovative per mettere radici sul territorio nazionale, ovunque possibile, con uomini nuovi e liste civiche senza politici. Zingaretti propone un’alleanza nazionale che il M5S non si può permettere. Il tentativo in atto è di cambiare pelle ma senza rinunciare, a portare in porto, la riforma dello Stato, pensata da Grillo 10 anni fa. Il popolo stellato ha accolto il Premier Conte con un’ovazione da stadio, tanto da preoocupare lo staff degli stellati: Conte, piano e con passaggi felpati, sta riuscendo a capire la politica e si sta regolando, molto probabilmente, per non essere più nominto ma eletto alle prosime politiche che, dopo il taglio dei parlamentari, per più consideraioni, andrà fino alla fine della legislatura. La storia del Movimento, pensato da Grillo, si chiude a Napoli. Ora nascerà il partito pentastellato e con molta probabilità a danno del Pd e più in generale della sinistra. Forse subirà scissioni, peraltro annunciate, ma la strada tracciata quesdta sera, verrà rispettata a meno di ripensamenti oggi impensabili.

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