Roma- Conte deluso dall’UE prepara lo scontro. L’opposizione chiamata a collaborare

Il Premier Conte, sta cercando unitamente al ministro per l’Economia Gualtieri, di trovare una soluzione per ottenere, dall’Unione Europea, una forma di partecipazione ai problemi economici creati, non già da spese folli ma dalla guerra al Covid – 19. Una Pandema  che ha sconvolto economiche molto forti  ha messo in difficoltà le più deboli. Basti per tutti le affermazioni del Presidente della, Cina Xi Jinping, che nell’incontro con il Presidente Trump ha affermato, con filosofia tutta orientale:” Questo coronavirus è in grado di sconvolgere tutte le economie del mondo e modificare, i modelli scelti, dai vari popoli”. Ed è così! Ieri, Conte ha potuto ben valutare l’Unione Europea, molto lontana da quella progettata dai Padri fondatori, ma legatissima solo all’euro. Nell’UE non esistono i valori come solidarietà, aiuto ai più deboli, capacità di occuparsi dei problemi che riguardano popoli di altre nazioni. Eppure queste nazioni contribuiscono sostanzialmente, al mantenimento del dinosauro dell” Unione, che in italiano, ha ben altro significato. E non si può pretendere da un Paese sconvolto da una guerra, contro un nemico invisibile ma molto temibile, che debba far ricorso, in caso di assoluta urgenza, a perdere la sovranità sui propri bilanci e prospettive di sviluppo, com’è accaduto per mano della troika, alla Grecia. L’Italia non è in questa situazione e bene ha fatto, con dignità il Premier, a ribadire che se l’Unione, che ha ” concesso” 15 giorni per ridiscutere il problema libertà di movimenti economici, per evitare non la recessione ma la depressione, “… se non si troverà un accordo equo faremo da soli”. Non è stata una minaccia ma un auspicio che l’Italia,  con tanti dubbi, possa uscire da questa condizione post guerra, con i propri mezzi. Non si tratta di poca cosa ma di un’impresa proibitiva: riattivare l’economia, difendere i diritti dei lavoratori, durante questo fermo produttivo, garantire i diritti di chi deve produrre per non bloccare completamente il Paese, con l’intervento di denaro pubblico e con l’aiuto del sistema bancario. Erogare regolarmente pensioni e stipendi, pensioni sociali o acquisite con la riforma del reddito di cittadinanza. Un’operazione economica ciclopica che non si sa quanto durerà e, di conseguenza, non si può prevedere se i 50 miliardi potranno essere sufficienti. La stragrande maggioranza degli economisti dicono di no e quindi sarà necessario, andare ben oltre la somma già fissata. Domani ci sarà l’incontro tecnico per discutere, le misure economiche con le opposizioni e la prossima settimana il Premier, e parte del governo, incontreranno nuovamente i leader dell’opposizione: Salvini, Meloni e Tajani, vice di Berlusconi e i rispettivi capigruppo, per fare il punto della situazione. Tutti gli italiani sono sulla stessa barca e il “consiglio” del Capo dello Stato, Mattarella, di remare tutti nella stessa direzione, senza confusione, è stato accolto e c’è da sperare che prosegua. In guerra non esistono divisione ma tutti insieme si combatte per vincere questa catastrofe che annienterebbe, se non ci fosse unità, l’intera nazione.

Roma – Vecchi e anziani,stanno male,martellati da notizie su Covid – 19. “Cambiare disco please”

Forse sarà una mia impressione, ma i tanti contatti telefonici e, ridotti al minimo quelli diretti, per ovvie ragioni legate alla Pandemia, sta minando il carattere delle persone. Man mano che passano i giorni e, la stragrande maggioranza delle persone  costrette a rimanere in casa,  sarebbero in aumento irritabilità, senso di impotenza e complicata ogni conversazione. La vita familiare, in tantissime situazioni, è saturata dai programmi televisivi, radiofonici e dagli articoli dei giornali, media che dedicano spazi interminabili alla Pandemia del Covid – 19. Trasmissioni fiume, tele – radiofoniche, come articoli sui quotidiani. Tutti sanno e commentano, così è accaduto ed accadrà che anche il più impreparato, in un settore così delicato, lancia la sua teoria o il suo parere che, in non pochi casi, è l’esatto contrario di scienziati, ricercatori e analisti, che vantano esperienze dirette, per avere operato negli staff contro la Sars o Ebola. In questo frullato di notizie, visto, ascoltato o letto, prevalentemente da anziani e vecchi, crescono preoccupazioni e persino cedimenti del carattere, determinati anche dall’essere ai “domiciliari” senza aver commesso alcun reato ma, per non essere contagiato, dai tanti infetti,in circolazione. La mamma di un collega giornalista, amica di famiglia, mi ha telefonato per chiedermi se conoscevo un notaio di fiducia. Alla mia domanda per quale motivo proprio ora, che è difficile avere contatti anche con professionisti, ai “domiciliari”, cercava un notaio. la signora mi ha confessato:” Ho 70 anni e qualche proprietà da lasciare ma non vorrei fare parti uguali: c’è chi merita di più per l’affetto dimostratomi e per aiuto prestato, quando non sono stata bene. Un notaio potrebbe aiutarmi a non sbagliare”. Non si poteva che rincuorarla e cercare di toglierla, da quello stato di evidente sofferenza. Ed invece la mamma del collega ha insistito:” Questo virus elimina anziani e vecchi ed io sono anziana e piena di acciacchi. Mi aiuti senza dire nulla a mio figlio” . Raccomandazione che non ho chiaramente seguito. Ho telefonato subito al collega per significargli che la mamma non stava bene e pensava di essere prossima alla fine dei suoi giorni uccisa dal virus. Ho avuto conferma, durante la conversazione con il collega che, da qualche giorno la signora piangeva senza ragione, chiedeva in continuazione di poter andare ad acquistare dei piatti, che aveva visto prima che scattasse il divieto di uscire anche se in quella casa, certo non mancavano. E’ mia convinzione, ma questo lo sanno meglio di me, gli psicologi che, se i programmi televisivi e radiofonici, così come i quotidiani, si occupassero meno di coronavirus, se riportassero solo pareri, di persone molto preparate e in famiglia, specialmente, a tavola, si parlasse di cibo buono e impegnativo per prepararlo, gli anziani e i vecchi, sarebbero più tranquilli, ed avrebbero la possibilità di non avere il chiodo fisso: quello del Covid – 19 e della morte che sarebbe già dietro la porta. Brutto momento, reso pessimo, da chi insegue l’indice di ascolto o le vendite dei quotidiani pubblicando le notizie più strane. Tutto fa brodo,  anche quelle più improbabili,come quelle su medicine in grado di sconfiggere, o comunque rendere inoffensiva la  minaccia di questo virus sconosciuto.

Roma – Informativa di Conte al Senato. L’UE all’Italia tsunami Covid? Regole vecchie.

Il Premier Conte, ha tenuto la sua informativa anche al Senato, dopo quella alla Camera. Ha ricordato le vittime del Covid – 19 ed ha riscosso, l’applauso commosso di tutti i senatori e, subito dopo ha detto, quasi giocasse in difesa:” Il governo ha agito  con speditezza approvando, le misure necessarie, prima di ogni altro Paese . Misure di massima precauzione con  l’ampio coinvolgimento di Regioni e parti sociali. Abbiamo coinvolto tutti pagando anche il prezzo di anticipazioni, non esatte, sui media. E vi sfido a distinguere le attività essenziali da quelle che non lo sono”. “Per le opposizioni – ha proseguito il Premier -c’è stata un’ apertura al confronto e, il governo ha mostrato ampia disponibilità a questo nuovo corso, tanto che nel nuovo decreto, sono state raccolte, le loro indicazioni”. Conte non ha usato toni perentori in quanto ha compreso che, i problemi determinati dalla Pandemia, vanno risolti subito e tutti insieme. Auspicio evocato opportunamente dal Capo dello Stato. Così come l’intervento del leader del Carroccio, Salvini, non è stato aggressivo com’è nel suo carattere. Ha esordito affermando.” Guardiamo al futuro e raccogliamo l’appello. Dico al governo se ci vuole collaborativi, bene. ma non ci stiamo a fare da spettatori. Ora il governo vuole dire se la cassa integrazione arriva questo mese o tra due? Bollette, mutui, affitti non aspettano e chiediamo , dopo il loro sacrificio, che il 70% dello stipendio dei medici sia esentasse. Infine – ha proseguito Salvivini –  ammettere che qual che errore è stato fatto è nelle cose: se siamo qui anche per commemorare gli oltre ottomila morti. Mi sento di dire grazie a Draghi , che con il suo autorevole parere, ha fatto cadere il tabù che non si possono fare più debiti, appare evidente che ci serve il suo aiuto”. Successivamente, Conte ha affrontato in conferenza Call, il problema di spendere il necessario per vincere la guerra contro il nemico invisibile, che ha devastato e sta devastando, il mondo intero a da poco tempo anche parte dell’Europa. Il Premier Conte è stato molto duro nel dire che ” se qualcuno pensa a meccanismi di protezione personalizzati non disturbatevi , con chiaro riferimento alle linee di credito Mes, all’Italia non servono”. Per poi proseguire”La situazione determinata dal Covid – 19 non va affrontata tra mesi o anni ma subito, da domani. Qui si tratta di intervenire con strumenti economici innovativi. Occorre dall’Europa una risposta, forte e solidale, cosa pensate che possiamo dire ai nostri connazionali  se l’Europa non riesce a  comprendere che non può rimanere nei suoi egoismi: non saremmo compresi. Ad uno shock così devastante – ha detto Conte – non si può rispondere con strumenti antiquati ma con interventi tali da essere apprezzati. Se non sarà così faremo da soli”. Altri otto Paesi europei, tra questi Francia  e Spagna ed altri cinque, sono con la linea sostenuta dall’Italia. Questa svolta solidale dimostrerebbe come l’Unione è la casa di tutti, specialmente in casi devastanti come il Covid – 19″. ma all’innovazione si oppone la Germania della Merkel e in generale, i piccoli Paesi del Nord. Un “no” che se dovesse vincere, in Consiglio, sarebbe una dimostrazione fortemente negativa. Il male non si augura a nessuno ma sarebbe facile constatare, il cambiamento di rotta, a 360 gradi, se la stessa devastante situazione la dovessero affrontare chi oggi dice “no”. Se l’Unione Europea c’è, batta un colpo e modifichi questa posizione che definirla ipocrita è poco.  Conte e lo stesso Macron, cosa potrebbero dire ai due popoli che l’UE è l’unico porto sicuro? Ai popoli le bugie non si possono raccontare e se, il populismo cresce unitamente al nazionalismo, una ragione c’è: non vedono nell’Unione la loro casa ma, tanti interessi singoli, intorno solo ad un ideale: l’euro. Poco, anzi pochissimo, per convincere, ogni cittadino europeo, che Bruxelles cura gli interessi di tutti. La Grecia messa in ginocchio dalla Troika ne sa qualcosa!