Roma – Vecchi e anziani,stanno male,martellati da notizie su Covid – 19. “Cambiare disco please”

Forse sarà una mia impressione, ma i tanti contatti telefonici e, ridotti al minimo quelli diretti, per ovvie ragioni legate alla Pandemia, sta minando il carattere delle persone. Man mano che passano i giorni e, la stragrande maggioranza delle persone  costrette a rimanere in casa,  sarebbero in aumento irritabilità, senso di impotenza e complicata ogni conversazione. La vita familiare, in tantissime situazioni, è saturata dai programmi televisivi, radiofonici e dagli articoli dei giornali, media che dedicano spazi interminabili alla Pandemia del Covid – 19. Trasmissioni fiume, tele – radiofoniche, come articoli sui quotidiani. Tutti sanno e commentano, così è accaduto ed accadrà che anche il più impreparato, in un settore così delicato, lancia la sua teoria o il suo parere che, in non pochi casi, è l’esatto contrario di scienziati, ricercatori e analisti, che vantano esperienze dirette, per avere operato negli staff contro la Sars o Ebola. In questo frullato di notizie, visto, ascoltato o letto, prevalentemente da anziani e vecchi, crescono preoccupazioni e persino cedimenti del carattere, determinati anche dall’essere ai “domiciliari” senza aver commesso alcun reato ma, per non essere contagiato, dai tanti infetti,in circolazione. La mamma di un collega giornalista, amica di famiglia, mi ha telefonato per chiedermi se conoscevo un notaio di fiducia. Alla mia domanda per quale motivo proprio ora, che è difficile avere contatti anche con professionisti, ai “domiciliari”, cercava un notaio. la signora mi ha confessato:” Ho 70 anni e qualche proprietà da lasciare ma non vorrei fare parti uguali: c’è chi merita di più per l’affetto dimostratomi e per aiuto prestato, quando non sono stata bene. Un notaio potrebbe aiutarmi a non sbagliare”. Non si poteva che rincuorarla e cercare di toglierla, da quello stato di evidente sofferenza. Ed invece la mamma del collega ha insistito:” Questo virus elimina anziani e vecchi ed io sono anziana e piena di acciacchi. Mi aiuti senza dire nulla a mio figlio” . Raccomandazione che non ho chiaramente seguito. Ho telefonato subito al collega per significargli che la mamma non stava bene e pensava di essere prossima alla fine dei suoi giorni uccisa dal virus. Ho avuto conferma, durante la conversazione con il collega che, da qualche giorno la signora piangeva senza ragione, chiedeva in continuazione di poter andare ad acquistare dei piatti, che aveva visto prima che scattasse il divieto di uscire anche se in quella casa, certo non mancavano. E’ mia convinzione, ma questo lo sanno meglio di me, gli psicologi che, se i programmi televisivi e radiofonici, così come i quotidiani, si occupassero meno di coronavirus, se riportassero solo pareri, di persone molto preparate e in famiglia, specialmente, a tavola, si parlasse di cibo buono e impegnativo per prepararlo, gli anziani e i vecchi, sarebbero più tranquilli, ed avrebbero la possibilità di non avere il chiodo fisso: quello del Covid – 19 e della morte che sarebbe già dietro la porta. Brutto momento, reso pessimo, da chi insegue l’indice di ascolto o le vendite dei quotidiani pubblicando le notizie più strane. Tutto fa brodo,  anche quelle più improbabili,come quelle su medicine in grado di sconfiggere, o comunque rendere inoffensiva la  minaccia di questo virus sconosciuto.

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