Pescara – Tanti cantieri. Il Comune si rilancia ma ha bocciato il sindaco

I cantieri al centro di Pescara non si contano più. L’Amministrazione ha deciso di utilizzare, tutti i fondi disponibili, negli ultimi giorni di campagna elettorale per dimostrare, come avveniva al tempo della DC, che il Comune ha amministrato bene. Un tentativo di lasciare, alla volontà degli elettori, una città, pulita e con strade e marciapiedi in ordine. Ed è vero: lavori ovunque ma, non in periferia o sui marciapiedi, di grandi o piccole arterie, infrequentabili, per le tante buche o altri vari trabocchetti. Qualcosa in più degli altri anni è stato fatto, ma questo massiccio intervento, a detta dei pescaresi, non sarà sufficiente a promuovere gli amministratori uscenti. I cittadini si attendevano che l’Amministrazione, almeno avviasse, le infrastrutture più qualificanti. Le aree di risulta degli impianti ferroviari sono rimaste, squallidamente non sistemate,  senza una manutenzione più accurata. L’elevato problema del porto è ancora in itinere ed i lavori non saranno iniziati, si dice, se tutto va bene nel 2020. L’aeroporto, infrastruttura primaria per il turismo, che serve la popolazione che va, dalle basse Marche a tutto l’Abruzzo e il Molise non ha ottenuto, il prolungamento della pista, ma solo l’ammodernamento dell’area passeggeri, nazionali e internazionali. Il Consiglio comunale non ha aperto, un pesante contenzioso, con il governo regionale e nazionale, nonostante il crescente isolamento della città. L’autostrada è rimasta a due corsie, i treni ad Alta Velocità un sogno irrealizzato, la ferrovia per Roma non utilizzabile, e le acque fluviali non sono depurate, come doveva avvenire tanto che, una parte di mare, per 300 metri a Nord e Sud del corso d’acqua, sono rimaste non balneabili. Molti gli esercizi commerciali che hanno abbassato le serrande. Infine, il sindaco Alessandrini, non è stato sollecitato a  ripresentarsi, anche se in un primo momento era stato lo stesso primo cittadino ad affermare che “la sua esperienza era terminata”. Ma in realtà è stato il Pd, chiaramente insoddisfatto dell’Amministrazione guidata dall’avvocato Alessandrini,  lo ha elegantemente defenestrato. Un Comune in dissesto e, chiunque vincerà, le elezioni del 26 maggio prossimo, si troverà davanti  problemi giganteschi che dovrebbero essere affrontati sin  dal primo giorno, della formazione della Giunta e dell’insediamento del nuovo Consiglio. Il capoluogo adriatico non può perdere altro tempo: i problemi sono noti e devono essere risolti a partire, dal rilancio che Pescara è città marinara, che ha tratto, i migliori benefici, dalla posizione geografica e dalla dinamicità, non solo dei nati sulle rive dell’Adriatico, ma anche dei tanti che sono  giunti da ogni parte d’Italia, accolti molto favore volmente  in quanto portatori di capitali e idee nuove. O la nuova amministrazione riesce a mettere il turbo o la città proseguirà nella decadenza in corso.

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