Roma – A vuoto il tavolo sull’Autonomia. Scontro Di Maio – Salvini. Conte media

Inevitabile. A Palazzo Chigi è iniziato il confronto M5S – Lega sulle Autonomie, una riforma prevista dalla Costituzione ma che vede schierati, su posizioni diverse, il Movimento e la Lega. Il vice premier Salvini ha esordito:” E’ inutile sedersi per discutere di un problema che è nel contratto se poi, il M5S, fa dei passi indietro”. Immediata la risposta del vice premier Di Mao:” La Lega vorrebbe inserire le gabbie salariali, cioè guadagnerebbe di più chi lavora al Nord e non chi opera al Sud, anche per lo stesso lavoro: inaccettabile”. Salvini ha incalzato, il capo del M5S, con un generico:” Si sta andando indietro invece di andare avanti così è inutile proseguire su strade divergenti”. Di Maio a sua volta ha ribadito:” Si va avanti rispettando tutti gli italiani, ovunque siano nati e vivono. Dobbiamo salvaguardare, l’unità della scuola e della Nazione”. Non è mancato l’intervento del ministro agli Affari Regionali, Erika Stefani, che ha precisato:” L’autonomia è in contratto e va attuata”. Dopo che i rappresentanti dei due partiti della coalizione di governo, avevano espresso i loro punti di vista su una materia così delicata, è intervenuto il Premier Conte:” In precedenza ho piazzato i paletti  a salvaguarda della solidarietà tra Regioni e italiani. Occorre evitare che con questa riforma l’Italia si slabbri. Le intese devono essere accettate da tutte le Regioni che si devono sentire tutelate”. Infine Anche il ministro Fontana  ha gettato acqua sul fuoco:” Non ho visto strappi tra M5S e Lega. Ci stiamo confrontando e si arriverà ad una sintesi che fino ad oggi non è stata raggiunta”. Alla domanda dei cronisti se si riuscirà ad andare in porto con l’Autonomia, Fontana ha risposto:” Certamente sì ed anche presto, prestissimo, questa riforma va attuata  nel più breve tempo possibile”. E’ indubbio che, la riforma delle Autonomie è molto importante ma occorre che non inneschi, un processo assurdo tipo Catalogna: salterebbe tutto in aria, governo compreso. Tra l’altro il più interessato, a trovare una sintesi equilibrata, a favore di tutte le regioni ed a salvaguardare il Sud Italia, dovrebbe essere proprio Salvini che è riuscito a sdoganare la “Lega Nord” grazie ad interessamento al Mezzogiorno che, con una sola prova elettorale, quella per le europee, lo ha proiettato al 34%, cioè al doppio delle politiche. Se in questa fase, il rozzo ministro dell’oltre Po, puntasse ad una riforma che  favorisse solo le Regioni del Nord e penalizzasse quelle del Sud, tornerebbe allo striminzito risultato, ad una sola cifra. Il vicepremier leghista non ci sembra tanto stupido, anche se i lombardi ed i veneti gli tirano la giacca. L’Italia è una e indivisibile e il rapporto di un popolo non può che basarsi sulla solidarietà economica e su un’unica istruzione. Chiunque si pone fuori da questi principi costituzionali rischia di perdere la partita politica per sempre.

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