Roma – Accordi carbonari? Inutile! C’è Mattarella Costituzione in mano!

In dieci giorni il Parlamento deciderà che fine farà, questa tormentata legislazione, che doveva essere del ” cambiamento”. Ci sarebbero accordi sottobanco, tra big e forze, fino a ieri su posizioni violentemente contrapposte. Si sarebbero verificati incontri, lungo i litorali o in montagna tra mediatori, per evitare lo scioglimento delle Camere ed elezioni a breve scadenza. Non sono pochi i parlamentari che non hanno alcuna intenzione, dopo soli 18 mesi, di lasciare un posto sicuro e ben retribuito, senza alcuna certezza di tornare, deputato o senatore, e quindi dover affrontare, per la maggior parte dei casi, la disoccupazione, che attanaglia moltissimi italiani. Sono infatti meno del 20% i parlamentari che hanno, studi professionali o posti sicuri dove tornare. Il malcontento che serpeggia, nei Palazzi del Potere, è tantissimo. Ma tutto quello che affermano i big dei partiti,  segretari, gli staff, gli sherpa che cercano accordi più o meno segreti, compresi i parlamentari si infrangono su uno scoglio che non ammette vie traverse. Al Quirinale c’è Mattarella che ha dimostrato come difendere, con la Costituzione, gli interessi dello Stato e degli italiani. Nessuno riuscirà a rimuovere questa sua cultura, che lo ha contraddistinto, in tutta la sua vita. Mattarella, dopo le e elezioni del 4 marzo, davanti ai no ripetuti dei partiti, per una soluzione possibile ed un governo che, come vuole la Carta, deve avere la maggioranza in Parlamento, trovò la soluzione. chiamò  Cottarelli, un economista certamente affidabile e dato mandato per un governo tecnico atto a garantire il risparmio degli italiani, ed una buona accoglienza, nell’Unione Europea. Solo dopo questa soluzione. l’unica possibile per il Capo dello Stato, si fecero avanti, il M5S e la Lega, che avevano la maggioranza in Parlamento e garantito di rimanere nell’UE e nell’euro, oltre che nella Nato. Indire nuove elezioni, sarebbe stato inutile, il risultato delle urne, si sarebbe ripetuto con minimi spostamenti. Il Presidente, ad un governo tecnico preferì, come da regole in un Paese democratico, un esecutivo con  Conte, Di Maio e Salvini. Ringraziò, per la disponibilità Cottarelli, e ci fu l’avvio, faticoso, per la stesura dell’ormai famoso “contratto”, stipulato tra i partiti della coalizione. Nessuno immagini che, il Capo dello Stato sia cambiato o abbia idee diverse dimostrate nel marzo – aprile, 2018. Mattarella applicherà la Costituzione alla lettera e non farà nulla per aiutare questa o quell’altra soluzione “rammentata” dai politici. Sarà ancora una volta, è bene che i segretari dei partiti lo sappiano, il garante degli italiani punto e basta ed è il Presidente che rimarrà al Quirinale fino al 2022!

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